Che cosa sta succedendo? – Racconto

Durante le normali giornate dell’universo Giove sentì un urlo tempestoso provenire dagli altri pianeti ma, pensando che fosse stata una normale scottatura di Mercurio che, essendo così vicino al Sole, era pieno di cerotti ovunque, si rimise a dormire. Al secondo urlo si accorse però che era la Luna a gridare in quel modo e perciò svegliò la Terra che, non si sa come, non aveva sentito nulla, la Luna aveva visite dalla Terra, insomma!
Si trattava di una cosa di metallo che attraverso lucine attraversava l’atmosfera senza sforzi, non era come le altre che non ci arrivavano mai e continuavano a girare intorno alla Terra che, infastidita, ne faceva bruciare alcune dal Sole. La Terra disse che se alcuni di quegli scarafaggi le si fosse posato addosso non è che le avrebbe fatto una grande impressione, certo non come quei sette miliardi facevano a lei tutti i giorni, poverina. Allora, mentre stavano atterrando sulla Luna che era lì a tremare come un sassolino sull’epicentro durante un terremoto di magnitudo 8.0 queste cose gliele stava dicendo la Terra, che sapeva tutto perché gli succedevano sempre. Quella maestrina fastidiosa non la sopportava nemmeno un pianeta, neanche Nettuno che, preso dal suo termosifone personale, non si era nemmeno accorto della gravità della cosa, infatti se si fossero stabiliti sulla Luna poi si sarebbero espansi fino al pianeta nano che, da quando è scappato di casa (ovvero da Nettuno suo padre e da Plutone sua madre che sinceramente era la più bella del sistema solare, perfino del Sole stesso) non si sa neanche bene dove sia finito. Comunque gli esserini o scarafaggi avevano messo uno spillo con un pezzo di carta colorata sulla Luna che, agitandosi, sperava che le cadessero di dosso, ma la forza di gravità (di cui sinceramente non avevo mai capito il principio per il quale esistesse) non lo consentiva, comunque alla fine andò a finire bene perché il giorno dopo andarono via dalla Luna ma, visto che non gli andava bene di tornare subito a Terra andarono da Marte che, appena se ne accorse, dalla paura fece un giro di trecentosessanta gradi mandando un forte vento verso la navicella che andò a sbattere su Terra innescando un terremoto enorme.
Vittorio Birindelli / Scuola Secondaria di primo grado Puccini di Firenze