Le madri eroine (…degli scimpanzé)

Come reagireste se vi dicessi che le femmine di scimpanzè partecipano alla vita politica? Di sicuro scoppiereste a ridere e invece è proprio cosí. Le madri di questa intelligentissima specie seguono attentamente le dinamiche politiche nel loro clan e tutto per riuscire a salvare i loro cuccioli dalla brutale pratica dell’infaticidio.
Fra gli scimpanzé si tratta purtroppo di una pratica molto commune: l’infaticidio consiste nell’uccisione dei figli altrui da parte degli scimpanzé maschi. Cosí facendo garantiscono la stabilità sociale degli esemplari che la praticano e il loro successo genetico, infatti ottengono in questo modo la disponibilità delle femmine all’accoppiamento. Esse negli scimpanzé sono le uniche a prendersi cura dei piccoli, le cure parentali avvengono anche per un lungo periodo.
Il maschio puó velocemente salire i gradini del potere grazie a diversi fattori: uccidendo i figli dei rivali e sostituendoli ai propri ma anche ottenendo la possibiltá di accesso alle femmine fertili. Se tutto questo è possibile il maschio sale al potere, questo peró porta anche degli svantaggi: ora sotto la sua protezione ci sono decine e decine di cuccioli del suo clan.
A studiare il fenomeno dell’infaticidio è stata Adriana Lowe, primatologa dell’Università del Kent, che ha osservato le femmine di scimpanzé della Budongo Forest, in Uganda. Qui l’infaticidio è molto ricorrente e perciò Adriana ha visto che nei periodi in cui un maschio sta salendo al potere le madri, soprattutto dei cuccioli piú giovani, se ne tengono alla larga.
A volte alcune femmine decidono di stringere relazioni di amicizia con i maschi piú potenti ricevendo in cambio protezione da altri membri pericolosi.
Gli scimpanzé maschi sono molto conosciuti perché formano complesse alleanze per arriavare ai gradi piú alti del loro gruppo, tutti peró sottovalutano la grande inteligenza delle femmine che osservano i maschi dall’ombra ma sono sempre pronte ad ogni cambiamento che potrebbe mettere i loro piccoli in pericolo, facendo qualsiasi cosa pur di salvare i loro cuccioli.
Rebecka Altomare / Scuola Secondaria di primo grado “Puccini” di Firenze