Pomeriggio insieme a un demone – Racconto

Un fine settimana come tutti gli altri, Elisa doveva badare alla sorellina Sandra, perché i loro genitori erano a lavorare. Sandra era a giocare in camera sua, invece Elisa era al telefono a messaggiare con la sua migliore amica. Ad un certo punto Sandra venne spaventata da un rumore strano e corse subito da sua sorella Elisa. La sorella più grande non era contenta che la sorellina fosse entrata senza bussare, però Sandra era proprio spaventata, e senza darle il tempo di reagire, le disse: ”Elisa, ho sentito un rumore strano provenire dalla cucina”.
Elisa però non ci cascò, lei pensò che Sandra le stesse facendo uno scherzo, così le rispose dicendo: “Sì, come no? Guarda che non ci casco nel tuo tranello”. Ma Sandra non stava scherzando.
Elisa andò in cucina, non per vedere se fosse vera la questione che le aveva detto, ma per preparare il pranzo. Però anche Elisa sentì il rumore, allora corse subito a perdonare sua sorella e le disse che dovevano trovare colui che emetteva questo rumore. Così le due sorelle presero dalla camera dei loro genitori la piantina della casa, che serviva per segnare i punti della casa controllati.
Quando ebbero controllato tutte le stanze, pensarono che fosse stato un giocattolo, però non si ricordarono che avevano costruito una stanza nuova, che serviva come sgabuzzino. Loro due mangiarono tranquille fino a quando un mostro, anzi per essere più precisi un demone, saltò fuori da lì: le due ragazze, impaurite dall’essere disgustoso, saltarono dietro alla poltrona.
Le sorelle non sapevano cosa fare, dalla paura corsero dentro alla camera dei loro genitori e si nascosero: Sandra dentro al cassetto del comodino, che era abbastanza grande per lei, e Elisa sotto il letto. Ad un certo punto Elisa vide delle cose verdi e viscide che non sapeva neanche lei cosa fossero, poi però sporse un po’ la testa per vedere chi era, era il demone che si avvicinava al comodino proprio dove si era nascosta sua sorella. Allora Elisa si ricordò del passaggio che i loro nonni avevano fatto costruire nel periodo della guerra perché se fosse venuto un assalto loro erano al sicuro. Quindi lei entrò in questo passaggio e andò verso Sandra. Il passaggio era buio, però si ricordò anche che la nonna aveva lasciato una pila all’entrata, e la prese, però era scarica, allora usò la torcia del telefono, andò fino al comodino con la torcia del telefono accesa e la pila.
Arrivata al comodino, ci bussò dietro, Sandra sentì e spinse il retro del comodino, che si aprì, lei era stupita perché non aveva mai visto questo passaggio. Elisa le disse:
“Sandra, non ho tempo di spiegarti, devi subito prendere delle pile”
Sandra le rispose: “Ma dove sono le pile?”
Elisa le disse: “ Saranno nel cassetto o dietro di te”
Sandra si voltò ed erano lì sotto di lei, le passò a sua sorella e le mise dentro la pila, poi la accese e iniziarono il percorso verso l’esterno, però ad un certo punto videro il demone e loro due urlarono, erano in trappola perché dall’altra parte si poteva uscire solo se qualcuno apriva dall’esterno. Il demone le prese e le portò in un mondo pieno di oscurità. Il demone le aveva condotte lì per riportare il suo mondo alla felicità come era un tempo. Però le ragazze non capivano cosa dicesse perché loro due non parlavano la sua lingua. Allora il demone le portò da una persone che capiva la lingua dei demoni e quella umana, questo si chiamava Diego, lui tradusse alle due ragazze quello che il demone disse, le due chiesero al demone perché avesse preso proprio loro due, ma lui non capì, e quindi Diego tradusse, e per tutto il tempo continuarono così fino a quando non arrivò il momento in cui le due ragazze capirono tutto e accettarono subito. Le due sorelle iniziarono a organizzare dei mercati con caramelle e giostre per dare vita ai loro mercati, poi iniziarono a rimettere in ordine i centri ricreativi in modo che i demoni potessero stare in posti pubblici a studiare, giocare, lavorare, insomma le classiche azioni della vita quotidiana. Però l’unica cosa che mancava era lo spirito dei demoni cioè la loro felicità. Ed era difficile conquistarsi la loro fiducia soprattutto perché le due sorelle erano umane e i demoni non andavano d’accordo con gli umani. Elisa in ogni caso, quando le assegnavano un lavoro, lei lo portava a termine con tutti i particolari eseguiti alla perfezione, quindi voleva fare la stessa cosa anche con questo compito. Sandra però, essendo più piccola, faceva fatica ad andare in giro per la città e parlare nella lingua dei demoni, e quindi questo era un compito in più perché dovevano imparare la loro lingua. Come sempre Elisa comandava e quindi la obbligò a fare quello che le aveva detto. Sandra imparò la lingua e andò in giro per la città a fare pubblicità: “ Venite tutti al centro ricreativo! Lì vi divertirete!” Tutto un pomeriggio passato così e le due ragazzine riuscirono anche a far tornare la felicità ai demoni. Quando fu l’ora di tornare a casa, il demone le accompagnò dal passaggio segreto che avevano preso per arrivare. Tornate a casa, le due ragazze si misero insieme a guardare la televisione. I genitori quando arrivarono si meravigliarono di trovarle insieme perché loro due era come se abitassero in due case diverse. Ma da quel giorno loro due rimasero sempre insieme.
Beatrice Ruocco / Scuola Secondaria di primo grado Puccini di Firenze