Spider-Man: Far From Home

Dopo il successo di “Avengers: Endgame”, pellicola conclusiva del ciclo sui Vendicatori campionessa di incassi in tutto il mondo, la Marvel Cinematic porta sul grande schermo un nuovo capitolo della vita dell’amichevole Uomo Ragno di quartiere. Infatti con “Spider-Man: Far From Home” la Marvel Studios insieme alla Columbia presenta un sequel del precedente “Spider-Man: Homecoming” e ci proietta di nuovo nella vita del giovane Peter Parker. La regia, sempre di Jon Watts, ambienta temporalmente il film dopo “Avengers: Endgame” e il tutto è tragicamente legato al termine di quest’ultimo. Infatti con la morte di zio Ben – scusatemi il lapsus – Tony Stark, il giovane supereroe è come perso, essendo rimasto senza il suo mentore.
La storia si apre con uno sguardo sulla nuova vita di Peter, il quale con la ripresa della vita liceale è rientrato nei panni dello stesso adolescente presentatoci in “Homecoming”. Ben presto la storia prende una piega aliena alla pellicola precedente mostrandoci infatti quanto un episodio epocale come la battaglia contro Thanos abbia stravolto il personaggio dell’Uomo Ragno. Così ben presto il soggetto del film passa da una tranquilla gita liceale in Europa a una missione di sempre maggiore peso per il supereroe. Vi è inoltre l’introduzione del concetto di Multiuniverso nell’universo Marvel, il quale si presenta stravolto dall’azione di Thanos tanto quanto l’universo dei nostri supereroi. Spider-Man si trova infatti a dover collaborare con l’esperto di Elementali proveniente da quest’altra dimensione, Mysterio.
Quello che però pare il motivo principale del film è proprio la ricerca di una nuova guida per Peter, infatti il dramma causato dalla perdita di Tony viene fortemente vissuto dall’adolescente, il quale probabilmente dovrà superare tutto ciò grazie all’aiuto del severo Nick Fury – ex direttore dello S.H.I.E.L.D. – e dei suoi amici. Il film di Jon Watts si annuncia comunque una spassosa pellicola per tutte le età che potrà riuscire a farci commuovere con la sua solita ironia incarnata perfettamente dai suoi personaggi, in particolare Peter Parker, il quale, nonostante i recenti avvenimenti, si definisce ancora un amichevole Spider-Man di quartiere.
Il trailer di presentazione ci pone anche una probabilità che ha dell’incredibile: con la morte del pater patriae di questo universo, Tony Stark, il suo pupillo avrebbe la possibilità di sostituire la figura del suo defunto mentore all’interno dei Vendicatori. A mio avviso la cosa ha dell’impossibile nell’attuarsi poiché Spider-Man – soprattutto la versione di Tom Holland – ha sempre incarnato un personaggio giovane e adorato da ogni età: la sua leggerezza giovanile non è fatta per reggere il peso di una posizione come quella di Tony Stark, il quale oltre la sua ironia si è sempre dimostrato una figura controversa e in perenne battaglia con se stesso. Tutto ciò dovrebbe prevedere uno stravolgimento del personaggio e la cosa sarebbe del tutto inaspettata. Dunque cosa ci dobbiamo aspettare da questo film? Sarà l’ennesima avventura di un supereroe adolescente o il capitolo che stravolgerà definitivamente la figura di Peter Parker? Tutto ciò non ci è dato saperlo fino alla sua visione.
Sofia Dezzi Bardeschi / 4C Liceo Classico Galileo di Firenze