Invasi dalla nostra stessa plastica

Camminiamo sulla spiaggia e calpestiamo il tappo di una bottiglia, facciamo una nuotata nel mare e sforiamo una busta di plastica: la plastica ci sta invadendo, ovunque andiamo c’è plastica e questa non è una buona cosa, sia per noi che per gli esseri viventi che ci vivono attorno.

In questo articolo parleremo proprio di questo.

Abbiamo deciso di suddividere l’articolo in sezioni per facilitare la comprensione, vediamole:

PARAGRAFO 1: la plastica

-Che cosa è la plastica?

-Chi l’ha inventata?

-Da che cosa è composta?

PARAGRAFO 2: inquinamento

-Che cosa è l’inquinamento?

-L’inquinamento della plastica nel mare

-Che cosa sono le microplastiche? E dove le troviamo?

PARAGRAFO 3: le isole di plastica

-Cosa sono le isole di plastica?

-Il PACIFIC TREX VORTEX

PARAGRAFO 4:danni causati dalla plastica

-Danni per gli animali

-Trappole olfattive e MORTALI

-Quanto ci mette la plastica per deteriorasi?

PARAGRAFO 5

-Alcune INNOVAZIONI per COMBATTERE il fenomeno

-Consigli per limitare i danni

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  • CHE COSA È LA PLASTICA?

La plastica è un materiale abbastanza recente. Nel 1863 una fabbrica di NEW YORK offrì 10000 dollari a chi avesse inventato un materiale economico per sostituire l’avorio.

  • CHI HA INVENTATO LA PLASTICA?

LA CELLULOIDE: la prima materia plastica artificiale sei anni anni dopo questa richiesta nel 1869 John Hyat inventò la CELLULOIDE estremamente infiammabile usata da allora per creare pettini, dentiere, pellicole fotografiche e cinematografiche e altri oggetti di uso quotidiano.

LA BACHELITE: è stata la prima materia plastica sintetica inventata nel 1909 da Leo Baekeland e usata ancora oggi.

  • DA COSA È COMPOSTA?

La plastica anche se è riciclabile non è BIODEGRADABILE: ossia non si dissolve nell’acqua.

La plastica si ottiene da composti di CARBONIO chiamati MONOMERI. Si ricavano dal PETROLIO e dal METANO.

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  • CHE COSA È L’ INQUINAMENTO ?

L’inquinamento è l’alterazione di un ambiente attraverso l’introduzione di sostanze NOCIVE per UOMINI, ANIMALI e NATURA.

  • L’INQUINAMENTO DELLA PLASTICA NEL MARE

L’inquinamento marino è dovuto dallo scarico diretto senza depurazione. Inoltre dentro al mare finiscono anche le sostanze inquinanti presenti nell’atmosfera.

L’inquinamento da plastica nei mari  e negli oceani arriva dai  fiumi, che non trasportano solo detriti, ma anche tutte le sostanze inquinanti. I fiumi sono vere e proprie autostrade, che riversano nel mare tonnellate di plastica. Lo rivelano gli studi in corso in tutto il mondo, Italia compresa. L’equipe di Greenpeace insieme ai ricercatori del CNR-IAS, dell’Università Politecnica delle Marche, stanno compiendo rilevamenti, hanno potuto così scoprire che al momento il Fiume Sarno, risulta tra i fiumi più inquinati d’Europa, così come anche la foce del fiume Tevere mostra, uno scenario inquietante: importanti  quantità di rifiuti che invadono la spiaggia e i fondali, figlio inevitabile del modello di consumo basato sull’impiego di grandi quantità di plastica usa e getta, fonte di microplastiche, non individuabili a prima vista, e macroplastiche nelle acque.

Per comprendere come arginare il problema dell’inquinamento da plastica è necessario capire l’impatto delle fonti di contaminazione. Secondo recenti studi l’80% delle microplastiche, particelle inferiori ai 5 millimetri di dimensioni, si origina in ambienti terrestri e da lì, trasportata principalmente dai fiumi, arriva nei mari di tutto il mondo. I fiumi e torrenti sono divenuti dei nastri trasportatori di rifiuti plastici che dai centri urbani si riversano in quella che sta ormai divenendo la più grande discarica del Pianeta: il mare.

 LA PLASTICA NEL MARE

  • La plastica d’uso quotidiano, una volta esaurito il suo compito finisce spesso negli oceani. Oltre 8 MILIONI ogni anno!

  • LE MICROPLASTICHE

    La plastica esposta alla luce del sole, con il trascorrere di moltissimi anni, si decompone in piccoli frammenti chiamati POLIMERI. Questi residui non sono metabolizzati dai pesci, quindi i pesci che sono serviti sulle nostre tavole CONTENGONO PLASTICA

  • DANNI DELLE MICROPLASTICHE

    Le microplastiche sono molto comuni, ma perché lo sono così tanto, dove sono?

  • DOVE SONO?

    Noi produciamo giornalmente grandissimi quantitativi di microplastiche, per esempio un normale lavaggio in lavatrice genera oltre 1900 microplastiche per ogni capo di abbigliamento sintetico. Le microplastiche sono presenti in oggetti apparentemente innocui per esempio :

    – gli scrub per viso e corpo

    – alcuni shampoo e saponi

    – il dentifricio

    – prodotti cosmetici

    – la crema solare

    – vestiti realizzati di pile

  • – capi di abbigliamento con tessuti sintetici ricavati dalle stesse sostanze con cui si fabbricano utensili vari di plastica

    – sapevate che il pile si ottiene con la plastica riciclata?

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  • LE ISOLE DI PLASTICA

    L’accumulo della plastica nel mare ha creato 5 “ISOLE DI PLASTICA” in tutto il mondo. Quella più grande è il PACIFIC TREX VORTEX posizionato nell’Oceano Pacifico settentrionale. Questa “isola” è compresa tra le Hawaii e la California. E stata scoperta il 03/07/1997. negli ultimi decenni la quantità di plastica è triplicata. È classificata tra i peggiori disastri ambientali della storia. Continua a crescere inarrestata ed è la più grande discarica del pianeta.

    Fonte © Wilipedia

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  • CONSEGUENZE PER GLI ANIMALI

Oltre il 90% dei danni provocati dai nostri rifiuti alla fauna selvatica marina è dovuta alla plastica. Nel Mar Mediterraneo circa 134 specie sono vittime di ingestione di plastica. Molti uccelli marini hanno nello stomaco della plastica perché ingeriscono pesci che la mangiano.

  • TRAPPOLE OLFATTIVE E NON SOLO

    – Gli uccelli marini cadono in trappole olfattive.

    – I pesci scambiano la plastica per krill.

    – Le tartarughe marine la scambiano per meduse.

    Funi e reti da pesca abbandonate, ma anche lacci ad anello e imballaggi, si aggrovigliano intorno agli animali intrappolandoli e in alcuni casi costringendone parti del corpo. Globalmente 344 specie sono state trovate intrappolate nella plastica. Nel Mediterraneo le vittime principali sono: uccelli (35%), pesci (27%), invertebrati (20%), mammiferi marini (13%) e tartarughe marine (49%). Queste plastiche possono causare ferite, lesioni, deformità (anche durante la crescita) e impossibilità a muoversi per fuggire dai predatori, nuotare e alimentarsi, con conseguenze quasi sempre fatali: gli animali muoiono per fame, annegamento o perché diventano facili prede0. In generale, tutta l’attrezzatura da pesca abbandonata, persa o dismessa in mare (funi, reti, trappole) causa danni alla fauna selvatica, intrappolando e uccidendo pesci e altri animali marini – fenomeno conosciuto come “pesca fantasma”. Anche la rarissima foca monaca è tra le sue vittime. (fonte: rapporto anno 2018 del WWF)

  • TRAPPOLE MORTALI

Gli animali marini rimangono impigliati in reti da pesca, buste di plastica e involucri delle bottiglie.

Questa tartaruga marina è stata trovata sulla spiaggia, deformata durante la sua crescita, dall’involucro di plastica per lattine

  • RICICLARE NON È L’UNICA SOLUZIONEUNA SOLUZIONE

Riciclare è un aiuto per far scomparire la plastica ma ormai non è più una soluzione. La plastica non viene tutta riciclata, e quella che non lo è, impiega tantissimi anni per deteriorarsi, vediamo alcuni esempi:

  • sacchetto 20 anni                 
  • flacone di detersivo   400 anni       
  • bottiglia di plastica 500 anni

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  • RIDURRE L’INQUINAMENTO IN 4 STEP

-1 riciclo creativo di bottiglie di plastica

-2 eliminare cannucce e buste di plastica, anche le finte ecologiche

-3 anche se spendiamo poco di più cerchiamo di comprare prodotti senza imballaggi di plastica

-4 cerchiamo di comprare meno vestiti sintetici o anche per nulla 🙂

Siamo convinte che se ognuno pensa nel suo piccolo a ridurre i consumi di plastica possiamo salvaguardare l’ambiente !!! 🙂

CURIOSITÀ

  • la plastica non è biodegradabile;
  • gli studi dicono che nel 2050 ci sarà più plastica che pesce nel mare
  • il Pacific Trex Vortex è grande tre volte la Francia;
  • l’Italia è al 2° posto in Europa per la plastica usa e getta utilizzata!

 

Beatrice Iacobucci

Beatrice Ticconi

Professoressa Oriele Orlando

1^ B – Scuola secondaria di primo grado I. C. M. G. Cutuli, Roma