Maturità… t’avessi preso prima!

Maturità, t’avessi preso prima!

Sveglia presto, pasti veloci, fogli sparsi per tutto il salone, computer sempre acceso e in carica, poco tempo sui social network. E, se proprio si vuole esagerare, qualche bibita energetica e integratore multivitaminico accanto. Per noi maturandi, la giornata routine.

Complice la tanta, troppa confusione creatasi in questi mesi circa il nuovo Esame di Stato (solo oggi ci danno istruzioni su come debba funzionare il colloquio? Una settimana prima?), ma non solo: programmi didattici finiti a giugno per via dei parecchi giorni scolastici saltati (ad esempio quelli di aprile, tra i vari ponti di Pasqua e la Festa della Liberazione), le varie esercitazioni di prima e seconda prova con le rispettive nuove griglie di valutazione e l’ombra delle famose “buste” che aleggia nella mente di ognuno di noi.

No, non è un esame “più facile”.
Almeno, stando ad oggi, per quanto riguarda il percorso di avvicinamento. Troppe poche e superficiali le istruzioni ricevute, scarsa, a volte inesistente, la preparazione su “Cittadinanza e Costituzione”, e rabbia per la relazione da fare sulla nuova PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento), la ex-alternanza scuola-lavoro, in cui
ad oggi basta avere un insieme complessive di di 80/90 ore a fronte delle 200 da tutti noi svolte nel corso del triennio e che non sempre, a dire il vero, si sono rivelate utili e formative.

Nel mezzo, le ricerche a tutto campo per scoprire i professori esterni, i commissari, le possibili tracce delle prove, i vari anniversari e centenari di poesie, autori e fatti storici. Le cene con i professori, i vari gruppi di studio all’aperto, in mare o in campagna. Perché si cerca, in ogni modo possibile, di stemperare ansia e tensione.

La preoccupazione è tanta, poche le ore che ci separano da quello che per molti è il vero primo grande esame della propria vita. Nella playlist di Spotify riecheggia Antonello Venditti, gli esami sono vicini.

Maturità, t’avessi preso prima!

Karim Ahmed, Liceo Montessori