Radio Popolare, la voce degli esclusi

Radio Popolare combatte dal 1976 per i diritti di tutti

Raffaele Liguori, ex direttore di Radio Popolare, nella mattinata del 27 giugno 2019 ha incontrato i ragazzi della summer school di Diregiovani,  per parlare della nascita e della storia di Radio Popolare.

All’inizio l’ex direttore ha raccontato di come sia nata la radio, nel 1976, dall’unione di un gruppo di sindacalisti e di politici della sinistra milanese. Con l’omicidio di Peppino Impastato, del 9 maggio 1978, la radio ha iniziato a occuparsi di mafia, uno tra i primi argomenti trattati insieme all’immigrazione, con il programma ‘Radio Shabi’ in lingua araba, e l’omosessualità con la trasmissione ‘L’altro Martedì’. Qualche anno dopo la fondazione i giornalisti di Radio Popolare decisero di staccarsi dai gruppi sindacali diventando autonomi.

Radio Popolare non ha un editore puro, che rappresenta il suo proprietario assoluto, ma le azioni sono suddivise fra gli ascoltatori e la cooperativa dei dipendenti. La cooperativa detiene circa il 31% delle azioni quindi la quota di controllo. Ogni dipendente dopo due anni di lavoro ha il diritto ad entrare nella cooperativa e possedere così una parte delle azioni.

Una delle prime trasmissioni fu Radio Shabi che aveva il compito di integrare la minoranza araba appena arrivata in Italia attraverso i primi flussi migratori. Questa iniziativa editoriale aveva lo svantaggio di tagliare fuori la quasi totalità degli ascoltatori, ma i migranti appena arrivati ebbero modo di conoscersi fra di loro e conoscere meglio il paese. La cadenza di ‘Radio Shabi’ era giornaliera e la trasmissione durava 30 minuti, successivamente divenne settimanale e infine chiuse.

Radio Popolare fu anche la prima ad inserire una trasmissione sui diritti degli omosessuali chiamata  ‘L’altro Martedì’. I conduttori di questa trasmissione a microfono aperti erano omosessuali; durante la puntata, capitava spesso di ricevere telefonate da ascoltatori che non necessariamente erano a favore dell’omosessualità.

Radio Popolare ha sempre cercato di dare voce a chi non l’aveva ma allo stesso tempo ha cercato di mettere in luce i problemi della società come la mafia, organizzando oltre 30 incontri per parlare di come combatterla.

Francesco De Pellegrin e William Perego