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Gli informatici non si trovano e le aziende vanno a caccia di matematici e fisici

Intanto resta alto il numero delle donne con laurea, ma i posti ‘importanti’ sono degli uomini
Le aziende ricercano informatici ma “i laureati non sono abbastanza e si ricorre a matematici e fisici”. A spiegarlo è Maria Assunta Chiarello, che si occupa di indagini e ricerche Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea di Bologna. Al giorno d’oggi, spiega poi assieme alle altre ricercatrici, il mondo del lavoro è in evoluzione e le competenze digitali sono sempre più richieste. Nonostante ciò i laureati in questi ambiti non sono sufficienti a ricoprire la domanda, perciò le imprese si rivolgono sempre di più a matematici e fisici, contando che i loro studi siano facilmente integrabili con le conoscenze informatiche.
 

Un fenomeno che invece è rimasto statico negli anni è la mobilità sociale: i dati di Almalaurea anche per il 2018 dimostrano che il background famigliare influenza tuttora il percorso di studi dei giovani. Coloro che hanno in famiglia almeno un genitore laureato sono maggiormente stimolati a iscriversi all’università.

Un altro dato che rimane costante è che le donne laureate sono in numero maggiore rispetto agli uomini, ma che sono questi ultimi a ricoprire i ruoli più importanti e meglio retribuiti nel mondo lavorativo. Le indagini confermano che il 60% dei laureati nel  2018 sono donne ma l’occupazione ad un anno dalla laurea è prevalentemente maschile, con il 75% di occupati in più. Non solo, ma a parità di condizioni lavorative, come ad esempio l’inquadramento, il ruolo e l’esperienza professionale gli uomini guadagnano mediamente il 14% in più delle loro colleghe.

Alice Giustini, Lucia Capasso, Ilenia Baldi