Il direttore dell’associazione emiliano-romagnola Pierlorenzo Rossi presenta novità e soluzioni possibili
Se nascono sempre meno cooperative la causa non è solo la crisi economica, ma anche il calo di entusiasmo da parte dei giovani. Ad analizzare le criticità del caso è Pierlorenzo Rossi, direttore generale di Confcooperative Emilia-Romagna, che, invece, promuove la cooperazione come “modalità per far entrare i giovani nel mondo del lavoro da protagonisti”.
La mancanza di informazione da parte delle istituzioni formative, il conseguente disinteresse nei confronti della cooperazione, le “sempre meno relazioni umane” e una regione che va invecchiando aggravano la situazione. Alle nuove generazioni, argomenta Rossi, si parla poco del modello cooperativo e “si alimenta così l’ignoranza nei suoi confronti”. Oltre a ciò, il calo demografico fa sì che in una regione sempre più vecchia diminuisca la creazione di cooperative giovani. Confcooperative Emilia-Romagna tenta, dunque, di “superare il fenomeno con una serie di azioni”. Per esempio, sono stati lanciati diversi progetti, come i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (ex Alternanza Scuola Lavoro) e le imprese simulate nelle scuole e CoopUp, incubatore di startup per accelerare il processo di creazione di questo tipo di imprese.
Gaia Bernardini, Martina Pirri, Carola Valenti