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Caudo: “superare gli steccati politici e collaborare per una soluzione definitiva”

Il presidente del III Municipio, Giovanni Caudo, il 4 Luglio ha discusso del caso TMB Salario e ha proposto soluzioni al problema.

ROMA –  Giovanni Caudo, presidente del III Municipio di Roma Capitale, il giorno 4 Luglio ha accolto il gruppo di ragazzi della summer school di diregiovani.it e si è pronunciato in merito alla questione TMB di Via Salaria, ragionando sull’emergenza rifiuti a Roma ed illustrando, inoltre, compiti e responsabilità che derivano dalla sua carica.

Nell’intervista ha confermato la propria posizione contraria all’attività dell’impianto di trattamento meccanico-biologico, opinione nota ancor prima che si verificasse l’incendio dello scorso 11 Dicembre. Ha dunque giustificato il proprio dissenso, adducendo come motivazioni il malfunzionamento dell’impianto e soprattutto i miasmi tossici che compromettevano lo stato di salute dei cittadini.

Stando alle sue affermazioni, è risultato che il municipio non abbia potuto avere alcuna influenza particolare sul problema rifiuti e sull’attività di smaltimento, mentre il comune, pur avendone l’autorità, sembra abbia preferito attendere. “Si barattava la fragilità del sistema inefficace dei rifiuti a Roma con l’impossibilità di chiudere l’impianto” ha affermato Caudo, che ha difeso il proprio operato, descrivendo le sue azioni di sensibilizzazione e di protesta con cui ha coinvolto attivamente i cittadini.

Tra queste la proposta di creare con i residenti, i comitati e le associazioni un Osservatorio Municipale Permanente per monitorare le emissioni di odori, per analizzare insieme, sopra ad ogni distinzione politica, il luogo interessato. nel corso dell’intervista ha inoltre fornito un quadro dettagliato della situazione, caratterizzata da forti criticità.

L’attività di disinformazione di cui sono oggetto numerosi cittadini romani ha portato questi stessi ad attribuire unicamente all’Ama le colpe. Caudo sostiene, invece, che il sistema dei rifiuti fosse in crisi già da tempo, facendone risalire le cause all’istallazione della discarica di Malagrotta, appoggiata dalle azioni del sindaco Francesco Rutelli.

Ad un’analisi approfondita delle dinamiche di evoluzione della situazione rifiuti, apparentemente non si evidenziano particolari differenze e peggioramenti tra lo stato di cose precedente e successivo alla data dell’incendio. Già da tempo, infatti, Roma viveva il disagio dei rifiuti non ritirati dalle strade e il presidente, considerando le trascorse esperienze, ha tirato in ballo le responsabiltà della Raggi circa gli ecodistretti: situazioni di potenziale stabilità avrebbero indotto la sindaca a non adottare il sistema degli ecodistretti nel 2016. Tutto ciò avrebbe però comportato la crisi attuale, risolvibile secondo Caudo con lo spostamento dei rifiuti presso i termovalorizzatori che al nord stanno attraversando fasi di scarso impiego.

Nella regione Lazio, a seguito dell’ordinanza Costa, tutti gli impianti di smaltimento e di stoccaggio rifiuti sono stati coinvolti per l’azione di pulizia delle strade e al momento ognuno sembrerebbe disposto ad assumersi le proprie responsabilità per tentare la collaborazione e trovare una soluzione definitiva al problema che minaccia di inquinare le vite di troppi.

Per capire l’emergenza rifiuti della città sono stati ascoltati diversi cittadini e turisti che hanno espresso le loro opinioni e raccontato le loro testimonianze. Nel video la sintesi di quanto raccolto per le strade di Roma.

di Edoardo, Maria Chiara, Ivan, Laura, Eva, Veronica, Massimo, Martina, Giorgia, Tommaso e Luca 

Gruppo Rifiuti Summer school Roma