L’integrazione tra migranti e studenti si fa in classe

Conclusa seconda edizione del progetto ‘Più uguali che diversi’ al liceo Fermi di Bologna

 

“Grazie a questo progetto ho potuto dimostrare alla commissione che mi sto integrando, che sto imparando la cultura italiana e stringendo relazioni”, racconta Kapi, giovane guineano che ha partecipato l’anno scorso al progetto ‘Più uguali che diversi’. Allora si chiamava ‘Al di là dei muri’ ed era organizzato dal liceo ‘Fermi’ insieme con la cooperativa sociale Arca di Noè.

Quest’anno si è aggiunta la collaborazione con il Servizio Protezione Rifugiati dell’ASP Città di Bologna e il patrocinio del comune di San Lazzaro di Savena, oltre alla partnership con diregiovani.it che ha pubblicato tutto il materiale relativo agli incontri e alle attività, coordinando il lavoro editoriale di alcuni degli studenti. Undici incontri in cui studenti bolognesi e giovani richiedenti asilo hanno svolto, insieme, attività formative e didattiche.

Un percorso che si è snodato tra elementi di storia, biologia, arte, giochi di ruolo e visite al museo e che ha permesso al gruppo di rintracciare tutte quelle caratteristiche che rendono gli esseri umani più uguali che diversi, appunto. Nelle migrazioni che dall’Africa hanno portato i primi ominidi a popolare le terre allora selvagge dell’Europa e ad evolversi negli esseri umani moderni, nei racconti sull’origine dell’universo e nei miti fondativi del mondo, nella composizione biologica del DNA umano.

Ogni argomento affrontato nel progetto si aggancia a questioni attuali, ogni incontro ha fatto emergere le linee di continuità così come le contraddizioni che da secoli spingono gli uomini a commettere gli stessi errori ma anche gli stessi gesti di solidarietà. L’idea alla base del percorso è quella di fare l’integrazione per davvero, mischiandosi e facendo insieme le cose: imparare, scoprire, comunicare, raccontare.

Ospite d’eccezione è stata Maria Peri, nipote di Odoardo Focherini, Giusto tra le Nazioni, che è intervenuta sul tema delle vie di fuga e del soccorso agli ebrei durante la seconda Guerra Mondiale in analogia agli odierni flussi migratori e al soccorso dei migranti. Un approfondimento storico, quindi, ma anche una riflessione sul presente. Nell’intervista a diregiovani.it la professoressa Antonia Grasselli del liceo ‘Fermi’ e Kapi, uno dei richiedenti asilo che ha partecipato al progetto raccontano il loro punto di vista su questa esperienza, mentre Sara Arlati e Rachele Bonvicini della cooperativa sociale Arca di Noè parlano dell’organizzazione e degli aspetti che sono emersi dall’incontro tra i ragazzi bolognesi e africani.