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Gli scoop li realizza il cittadino”. Il tracollo del foto-giornalismo  secondo Pietro Nicosia

Ad oggi, il foto-reportage è un mestiere di nicchia. Gli scoop vengono realizzati dal cittadino, che immortala il momento con lo smartphone. Nel XXI secolo si è conclusa l’era del foto giornalismo, settore che ha raggiunto la sua massima espressione nel Novecento. In quegli anni, unafotografia era capace di raccontare un’intera storia. Al liceo statale “Galileo Galilei” di Catania, il direttore di Yvii24 Pietro Nicosia ha esposto ai corsisti della Dire Summer School, gli aspetti fondamentali di questo settore.
Qual è il rapporto tra foto-giornalismo e censura?
Il rapporto dipende dagli Stati a cui è rivolta la fotografia oggetto di un determinato evento. In uno Stato democratico, ovviamente, è ammessa qualsiasi tipo di immagine. Il problema, instauratosi nel corso degli anni, consiste nella censura preventiva che molti Stati, come gli USA, hanno attuato nei confronti dell’informazione. La Guerra del Vietnam è stata documentata sul campo da giornalisti e foto-giornalisti liberamente, invece, con la guerra in Iraq si è cominciata ad instaurare un certo tipo di censura preventiva: veniva mostrato solo quello che l’amministrazione americana volevo segnalare al mondo.
Quindi, è possibile affermare che fino alla Guerra del Golfo degli anni ’90, il giornalista è riuscito a
documentare in modo trasparente e libero; negli anni successivi la censura preventiva ha limitato  questo lavoro.
Ritiene che ci sia un legame tra i foto-reporter e i blogger?
Sì, senza alcun dubbio le due figure sono molto vicine. Come i foto-reporter, i blogger forniscono una propria visione del mondo nei propri diari, spesso costituiti esclusivamente da foto. Il foto-giornalista racconta la propria storia, trasmettendola alla società. Allo stesso modo, i blogger condividono la propria quotidianità con i loro lettori.
Qual è, secondo Lei, una delle foto emblema del foto-giornalismo?
Ritengo che le foto emblema del foto-giornalismo, rappresentative di momenti cruciali nella storia contemporanea, siano tre. In primis, lo scatto di Robert Capa al miliziano spagnolo morente, risalente agli anni ’30 del secolo scorso. Poi, l’immagine della ragazzina colpita dal Napalm, un
pericoloso agente chimico, durante la Guerra del Vietnam. Infine, la foto del piccolo Aylan Kurdi, trovato morto nella spiaggia turca di Bodrum nel tentativo di fuga dalla Siria, assediata dalla guerra civile. Si tratta di tre scatti di eventi distinti, accomunati dalla capacità evocativa di raccontare una storia.

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