La mafia non esiste?

Giuseppe Governale, comandante dei ROS, ha discusso della criminalità organizzata davanti ad alcune classi del liceo Andrea D’Oria di Genova: sradichiamo insieme la mafia!

di Ilaria Penco

Perchè è nata la mafia?  Giuseppe Governale, il comandante dei ROS, ha raccontato alle quinte del liceo Andrea D’Oria l’evoluzione della mafia, partendo dalle origini. Dimostrando che ormai la mafia sta risalendo la penisola italiana, instaurando basi in tutta Italia. Spiegando che – per un desiderio di ottenere quella giustizia spesso non garantita dalla politica e dalle istituzioni – sentimento molto diffuso nel Sud Italia, ormai la guerra contro la mafia è una guerra asimetrica, poichè le due parti non combattono con gli stessi mezzi.

Incriminare la mafia è molto complicato poichè la mafia “non si sporca le mani”, uccidendo solo come ultima possibilità, ma minacciando credibilmente per poter ottenere sempre ciò che vuole, rimanendo comunque incriminabile. Altra complicazione  è il negazionismo, a cui i capi mafiosi ricorrono durante i processi e gli interrogatori: ad esempio, durante un intervista di Enzo Biagi, il capo mafioso Luciano Liccio disse che la mafia non esisteva, che “mafia” non significa “criminalità organizzata”,  bensì “bellezza”, infatti una ragazza mafiosa, in siciliano, è una ragazza bella.  Anche non aver reagito fin dagli albori della mafia per combatterla, rende oggi sempre più complicato incriminare le famiglie mafiose.  “Ma così, spiega Giuseppe Governale, muore la speranza dei palermitani onesti di poter vedere finalmente il sud della penisola italica libero della criminalità organizzata.”

Non solo Palermo risente della presenza della mafia, ma anche il mondo intero, perché le famiglie mafiose possono alterare la concorrenza e gestire l’economia. Motivo in più per contrastare questo nemico che nell’ombra continua a crescere. Benchè le origini di questo problema siano molto antiche, tanto che la mafia già nella Seconda guerra mondiale aveva aiutato gli Americani a sbarcare tranquillamente in Sicilia, con impegno si può sradicare dalle radici un germoglio ormai cresciuto troppo.