Non è il nichilismo di Nietzsche

 

Inspiro ed espiro,
lungo e lento è il mio vagar
in questi luoghi difformi,
affollati di popoli disgraziati, ma ottimisti,
di rumori noiosi e baci che riempiono lo sconforto connaturale.
Il mio corpo è una stanza di scatole,
cianfrusaglie pleonastiche.
Il mio stomaco è un pozzo d’angoscia!
Lungo e lento è il mio vagar
in questo spazio
dannatamente infinito, primordiale.

I miei occhi sono quel sabato sera di dicembre
e tu, umile creatura,
iridescenza evanescente,
sei fragile nei miei occhi,
come la memoria che hai di me.
Sei l’unica
causa del mio lungo e lento,
costante vagar su questo terreno
sterile
del mio alto respiro!

Cristina Licitra V A Liceo Classico – Istituto “G. Carducci” Comiso (RG)