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Osservatorio benessere – Un abbraccio è un atto bello ed importante, efficacie più che un cuore su instagram

 Ascoltare e sostenere i giovani per contrastare i comportamenti a rischio e promuovere i corretti stili di vita. E’ questo l’obiettivo dell’osservatorio che l’Agenzia di Stampa Dire, in collaborazione con l’Istituto di Ortofonologia di Roma, promuove su tutto il territorio nazionale nell’ambito delle collaborazioni con il Ministero della salute e il Ministero dell’Istruzione. Attività sul campo, indagini conoscitive, campagne di comunicazione, contenuti promossi dai ministeri competenti. Tutto questo lo troverete in questa sezione. Tra le tematiche affrontate l’uso di sostanze, le dipendenze, gli stili di vita, le abitudini alimentari, i comportamenti a rischio.

 Matilde Pegoraro – Ho intervistato una mia coetanea sulla salute mentale e come inizio, anche per collegarmi le ho chiesto come stesse e ovviamente mi ha risposto che stava bene. Ho voluto sapere se avesse mai sentito parlare della salute mentale, e cosa ne pensasse.

Prima di tutto la salute mentale è lo stato di benessere emotivo e psicologico nel quale l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, esercitare la propria funzione all’interno della società, rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell’ambiente, adattarsi alle condi­­­­zioni esterne e ai conflitti interni.

Alla mia prima domanda per entrare nell’argomento; lei mi ha detto, che ne aveva sentito parlare della salute mentale, e secondo lei stare bene con sé stessi è una cosa molto importante. Bisogna trovare le cose che ci fanno felici perché prima bisogna stare bene con sé stessi e poi con gli altri; bisogna piacersi, accettarsi ed essere sé stessi, sempre.

Lei è una ragazza solare, gentile, molto altruista che conosco da quando sono piccola. Certe volte è molto ingenua ma sa cosa dire al momento giusto, è una brava consigliera… e cosa più importante ama la vita. Poi le ho fatto varie domande…

In quale campo della vita sociale quotidiana è più facile incontrare difficoltà? Per quale motivo?

Il campo in cui si incontrano più difficoltà, secondo me, è la scuola perché lì passiamo la maggior parte del nostro tempo. Siamo sempre in prova tutti giorni, tra verifiche e interrogazioni. È molto difficile avere rapporti stabili sempre con tutti, professori e compagni; perché siamo fatti tutti diversi, ognuno ha le proprie opinioni che si creano, si modellano e si rafforzano proprio a scuola. Si discute, si litiga ma si condivide e si cresce insieme. L’accettazione da parte dei nostri compagni è la cosa più difficile da affrontare. 

 

Ne hai mai incontrate in prima persona?

Sì, in prima persona ne ho incontrate, com’è giusto che sia. Tutti nel corso della loro vita, soprattutto a questa età, si imbattano in difficoltà anche piccole. Questo succede per le diverse opinioni che si hanno su vari argomenti, su cui si discute anche per caso, non solo a scuola, ma anche in famiglia oppure andando fuori tra amici. Situazioni gravi come bullismo o discriminazioni, però non mi sono successe. Bisogna essere forti, combattere quando succede, parlarne con le persone più vicine, quelle che ci capiscono che ci vogliono bene e che ci possono dare un consiglio. In casi, però, particolari e più difficili che vanno a toccare troppo la nostra psicologia, che minano al nostro benessere e che ci fanno male, troppo male; bisogna parlarne con persone che se ne intendono come psicologi, dottori o poliziotti.

 

Come hai fatto a risolverle?

Come tutti i problemi si risolvono parlando, non bisogna mai arrivare alle mani. Risolvere è una cosa molto importante da fare, è da maturi farlo.

 

Hai mai aiutato qualcuno ad uscirne? È stato facile?

Sì, ho aiutato qualcuno ad uscirne perché sono una persona a cui piace aiutare gli altri. Molto spesso mi trovo a consolare qualcuno perché è successo qualcosa di spiacevole nelle loro vite. Mi piace ascoltare gli altri, per capire meglio chi abbiamo di fronte; perché il carattere che si ha è formato da quello che abbiamo passato e dalle persone che ci stanno vicino o che ci sono state vicino. Per aiutare qualcuno, non servono solo le parole ma anche gesti, piccoli gesti, come un abbraccio, uno sguardo, una carezza, una cortesia. È importante parlarne quando uno sta male, perché più si va avanti più è peggio, un ammasso di situazioni brutte diventa un peso più grande di quello che è realmente.

 

Quali sono invece le situazioni che ti fanno felice?

Come ogni adolescente le cose che ci fanno felici sono uscire con gli amici e stare in famiglia. È bello avere vicino a sé delle persone vere e non i social che certe volte ci tolgono e non ci danno, ci rendono tristi o arrabbiati. Avere delle persone vere al nostro fianco è più confortevole, perché per esempio, loro possono darti un abbraccio cosa che una persona virtuale non ti può dare. Un abbraccio è un atto bello ed importante, efficacie più che un cuore su instagram.

 

I social network sono una di quelle? Che ruolo hanno nella tua vita?

I social network fanno parte della nostra quotidianità, ma non della nostra felicità perché certe volte ci staccano dalla realtà e così ci chiudiamo in una bolla, ci fanno vedere cose che non vorremmo; che ci fanno stare male. Tanti si mettono una maschera, per essere accettati, per sembrare migliori di altri, più bravi. Qualsiasi persona si può nascondere dietro uno schermo, non ci si deve mai fidare. Sui social non capisci se una persona sta male oppure no, cosa che se la vedessi dal vivo, anche con uno sguardo capiresti il problema. Ecco perché per esempio ci sono stati casi di cyberbullismo che sono stati scoperti dopo parecchio tempo. Bisognerebbe fare corsi per capire che cosa si deve fare, e usare i social con più cautela e meno spesso, anche se per noi non è facile perché siamo una generazione tecnologica, nata già con quei strumenti a portata di mano.

 

Alla fine dell’intervista posso anch’io esprimere un breve pensiero su questo argomento; stare bene con sé stessi penso sia la cosa più importante, dopo di che si può pensare agli altri, ad aiutarli e confortarli. Io penso di essere stata fortunata, sicuramente non mi posso lamentare, quello che ho mi soddisfa e chi mi sta vicino mi rende felice e serena. Non ho affrontato situazioni brutte o difficili, se non discussioni o litigi ma che sono normali nella vita quotidiana. In questo periodo della vita, però anche solo una piccola situazione, ti fa stare male, ti rende instabile. Pensi sempre di essere tu la sbagliata, non ti accetti per quello che sei anche solo per un difetto estetico o per un modello che la società di oggi ha e che segue, anche troppo. I social sono una delle principali cause, secondo me, che portano all’insicurezza ma che per noi sono diventati parte integrante della nostra vita, di cui non riusciamo a farne a meno.