Il bullismo e il cyberbullismo

Il bullismo è un comportamento che consiste nel perseguitare un individuo costantemente con azioni offensive che possono essere verbali o fisiche. Succede, infatti, che alcuni ragazzi e ragazze individuino un compagno, solitamente diverso perché più debole o più sensibile, e lo sottopongano a continui soprusi che a volte possono portare all’esasperazione e addirittura a rovinare l’adolescenza dello stesso. 

Il cyberbullismo consiste nello stesso comportamento, però virtuale. I bulli possono nascondersi dietro account falsi e dire cose che non avrebbero il coraggio di dire nella vita reale. Il cyberbullismo è peggiore del bullismo perché la vittima viene derisa davanti ad un pubblico molto più grande e possono aggregarsi allo scherno molte più persone. 

La scuola e la famiglia sono i pilastri fondamentali per la prevenzione e la lotta al bullismo e cyberbullismo poiché i ragazzi hanno bisogno di avere una figura adulta che possa tutelarli e aiutarli in questi momenti di difficoltà. Per quanto riguarda la scuola, ritengo che sia di fondamentale importanza che la figura scelta come referente sia un docente con il quale i ragazzi riescano ad instaurare un rapporto confidenziale che riesca a non farli sentire in soggezione poiché le vittime non sempre hanno il coraggio di esporsi e confidare i soprusi subiti e il loro disagio.

Un punto di riferimento fondamentale per sconfiggere questo fenomeno è la famiglia. Purtroppo, però, nell’epoca moderna la famiglia non è più strutturata come un tempo, quando almeno la mamma era quasi sempre presente in casa per la cura dei figli. Attualmente i genitori sono sempre impegnati dal lavoro e talvolta, anche se involontariamente, sottovalutano i segnali di disagio che manifestano i loro ragazzi. Non è facile per le vittime di bullismo confidarsi, poiché gli argomenti di scherno possono essere delicati e creare imbarazzo e vergogna, anche se ingiustificati. 

Un’altra difficoltà per i genitori è la mancanza di conoscenza dell’uso dei social media. È difficile, infatti, avere la stessa dimestichezza delle nuove generazioni nell’uso dei mezzi di comunicazione usati dai giovani.

Credo che i genitori debbano cercare di costruire legami forti con i propri figli, creando quel clima di fiducia e di accoglienza che permette a un figlio di parlare liberamente senza aver paura di essere giudicato e con la certezza che tra le sue mura domestiche potrà avere sempre comprensione e aiuto.

La scuola con questa nuova figura di riferimento potrà offrire anch’essa la sensazione di sentirsi protetti e sicuramente sarà di aiuto per sconfiggere questi fenomeni.

Aurora Torsetta Fraccapani, classe 2B