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Reporter per un giorno. Il Centro Giovani ASL3: la difficoltà di trovare le parole giuste.

di ALICE VASSALLO 2B

 

 

L’ASL3 è una struttura complessa che si articola in vari dipartimenti finalizzata alla promozione della tutela socio-sanitaria delle persone.
Sotto il dipartimento materno infantile opera il Centro Giovani che afferisce all’assistenza consultoriale di ASL3 ed è uno spazio di accoglienza dove i ragazzi dai 14 ai 21 anni possono trovare professionisti disponibili ad ascoltarli e a fornire consulenze con accesso libero e totalmente gratuito.

Le due sedi principali si trovano una a Carignano e l’altra all’interno del palazzo della salute alla Fiumara nella stanza 18 e gli operatori dei centri ricevono dal lunedì al giovedì dalle 14 alle 18, senza appuntamento.
Il centro rappresenta un opportunità per i giovani che magari non hanno ancora un problema vero e proprio ma che stanno attraversando una fase delicata della loro vita e trovano nel consultorio un ascolto e delle figure competenti che possono aiutarli a risolvere i loro dubbi oppure indirizzarli se invece si è di fronte ad un vero e proprio problema a servizi più specifici.

Ci si può rivolgere al Centro Giovani per visite ginecologiche, contraccezione e difficoltà psicologiche, per parlare di rapporti con amici, partner, famiglia o di scuola, sessualità, alimentazione e dipendenze.
All’interno del centro operano assistenti sanitarie, ostetriche, psicologhi, ginecologi, psichiatri e assistenti sociali.
Il Centro Giovani si occupa inoltre di varie attività come brevi consulenze ai genitori o ai professori e ospita uno spazio in cui gli stessi giovani organizzano e progettano il loro centro per aiutare ed ascoltare i loro coetanei.

Inoltre, dall’anno scorso, offre le proprie attività di formazione in house attraverso un percorso formativo ed uno di alternanza scuola-lavoro,entrambi accreditati dal Miur ed Alisa (Azienda Ligure Sanitaria).
Un altro lavoro del consultorio è quello di intermediario e di interfaccia agli altri servizi giovanili nel momento in cui si manifesta una problematica non risolvibile con un semplice colloquio (come i disturbi alimentari o le dipendenze).
Secondo quanto riferito dalle assistenti sanitarie Isabella Scopsi e Stefania Venuti, ascoltare quello che dicono i ragazzi non è mai semplice: si ha poco tempo per individuare la gravità del problema e decidere come agire al meglio trovando le parole giuste da dire.

Inoltre gli operatori svolgono un ruolo delicato anche in relazione al problema delle fake news proprio perché gli adolescenti si affidano ciecamente alle informazioni prese da internet, il più delle volte inaffidabili.
Un esempio concreto in merito a questa tematica ci viene riferito da Venuti stessa che racconta che una volta  una  ragazzz si è recata al centro in compagnia del proprio ragazzo, preoccupatissima perché aveva letto su internet che dopo la terza pillola del giorno dopo si poteva morire.

Ci riferisce inoltre che le richieste di aiuto riguardo gli amici, la famiglia e l’amore si equivalgono mentre inaspettatamente, le richieste più numerose sono quelle riguardanti la scuola proprio a causa della pressione e dell’eccesso di aspettative sia da parte dei genitori che dai professori che generano anche crisi di panico e blocchi psicologici.