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CLIMA. Volontariato e musica per rinascere: Belluno alza la voce

Intervista a Selena Peroly di “Belluno Alza la voce”

 

Volevamo intervistare  gli ideatori del progetto  che hanno realizzato i 50 artisti bellunesi di “Belluno alza la voce”, in particolare Selena Peroly che come noi frequenta l’istituto T. Catullo.  Abbiamo capito ciò che c’è stato dietro a tutto questo duro lavoro, le emozioni provate dagli artisti e come sono riusciti a realizzare il loro scopo. Questo progetto potrebbe far capire alle persone che non sono del posto cos’è accaduto il 29 ottobre 2018  nella nostra provincia. Quel giorno si è verificata una tremenda alluvione che ha devastato il territorio bellunese e ha distrutto anche varie località vicine. Le voci degli artisti che hanno creato la canzone sono state interpreti dello stato d’animo degli abitanti.  L’artefice del progetto è Alessandro Casol, un ragazzo che ha dato il via a tutto tramite un post pubblicato su Instangram.

Selena è una ragazza straniera che ha un talento unico, è una ragazza molto giovane, ha solo 19 anni, è nata in Camerun ed è qui in Italia da circa 12 anni. Ha partecipato a un progetto così grande e va fiera di ciò che ha fatto.

Come hai iniziato a partecipare al progetto “Belluno Alza la voce”?

 Io non conoscevo l’esistenza di questo progetto, perché il ragazzo che lo ha ideato il progetto è di Belluno, ma vive a Milano dato che fa l’università là , io il post inviato da lui non l’avevo visto, però un mio amico che sapeva che io cantavo me lo ha inviato via Instagram e io subito ho detto ma che bella iniziativa cosi ho preso e ho scritto al ragazzo, subito non mi aveva risposto , anche perché aveva in sacco di persone che volevano partecipare, dare un contributo a questo progetto, cosi dopo tre giorni mi ha risposto ,“eh noi siamo al pieno però magari se mi invii una registrazione mentre canti vediamo se riusciamo ad inserirti nel gruppo”, a lui era piaciuta la mia voce ed era piaciuta anche ai fondatori di questo progetto e mi hanno inserita  all’ultimo, cosi sono riuscita a far parte del gruppo di Alziamo la voce.

Le emozioni principali che ti ha trasmesso la canzone che avete scritto?

 Le emozioni sono tantissime anche perché da subito può essere una cosa anche abbastanza banale ma poi quando ci pensi dici: “abbiamo fatto una canzone” ed è stato,come dire, un po’ insolito anche perché dal nulla siamo arrivati a una cosa grandissima che nemmeno noi ci aspettavamo ecco, tutte emozioni positive tra gioia, felicità assurda, sentimenti che sono anche abbastanza svariati tra  di loro però alla fine portano tutti al sentimento umano, a una collaborazione che ha portato poi a una canzone meravigliosa, che tutti continuano ad ascoltare e cantano.

Comunque avete venduto anche dei dischi con la canzone.

 Si sono stati venduti tantissimi dischi nella provincia di Belluno, oltre ai soldi presi con i dischi venduti ai concerti e varie esibizioni fatte sono stati raccolti più di 15 mila euro dal brano, tutto così, nel giro di pochissime ore su youtube aveva un sacco di visualizzazioni. Tantissime persone anche famose, hanno avuto modo di condividere, io ho avuto il modo di conoscere Il Canal (uno youtuber veneto molto simpatico e conosciuto). Il Canal,  che non conoscevo, lo ho incontrato dal vivo, abbiamo bevuto uno spritz insieme, è stato davvero emozionante.

Il pezzo della canzone che ti è piaciuto di più?

 Il mio, perché diciamo che è quello che mi ricorderò sempre, perché è la parte che ha messo la mia firma in quella canzone” PER NON FRANARE A VALLE STRINGIAMOCI LE

MANI”.

Che emozioni credi possa portare all’interno della comunità?

 All’interno della comunità suppongo le stesse emozioni, un po’ più di orgoglio, io sarei fiera vedere che dei ragazzi bellunesi hanno composto una canzone, di conseguenza i miei genitori erano felicissimi, orgogliosi e fieri di me, lo stesso sarà per i bellunesi.

 Anche perché la canzone che avete scritto, porta un messaggio profondo sul fatto dell’alluvione che è successa.

 Esatto, il motivo principale di questa canzone è proprio l’alluvione cioè i problemi e i disastri, non tanto umani cioè non sono morte persone ma quanto materiali. La natura che sta avendo un po’ di problemi in quest’ultimi anni per i vari problemi climatici e vari problemi ambientali, creati anche dall’ uomo però anche allo stesso tempo possiamo dire che quelli che possono fare qualcosa devono mettercela tutta e fare qualcosa di proprio magari partendo dal nulla, per poi raggiungere obbiettivi comuni.

Il tempo impiegato sia per registrare che per scrivere la canzone di quanto è stato?

Il tempo è stato di una settimana, in una settimana siamo riusciti a scrivere, a comporre, a registrare e a chiudere la canzone. Diciamo che le registrazioni principali sono state fatte in due giorni, dato che il lavoro è stato fatto da più persone in una settimana, ognuno si è organizzato il proprio lavoro e ha fatto il possibile per chiudere il tutto per domenica.

La prima volta che l’avete cantata davanti a un pubblico come vi siete sentiti o come ti sei sentita tu?

 La prima volta è stata davvero emozionante, ero super agitata, perché l’emozione più grande non l’ho provata durante il concerto, però e stata la volta in cui l’abbiamo ascoltata, registrata davanti al comune di Belluno, perché la prima volta è stata ascoltata tramite youtube con l’assessore. Valentino Tommasi, il sindaco, tutti i vari enti principali della Provincia ed è stato la che mi sono resa conto del lavoro che abbiamo fatto, là ti rendi conto di tutto ciò, perché mentre cantavo, durante i giorni in cui si registrava, non potevo ovviamente vedere il lavoro degli altri, ogni persona aveva u un giorno preciso e un certo tempo per registrare la propria parte e finire. Non mi aspettavo che sarebbe stato cosi bello, di conseguenza vederlo mi ha fatto dire “oh cavolo che lavorone”, perché non so com’è che hanno vissuto la cosa gli altri, ma io mi sono sentita fiera e orgogliosa di me stessa.

Vi aspettavate tutto questo successo in poco tempo?

 Assolutamente no, anche perché noi volevamo fare una cosa simbolica, mostrare alla nostra provincia che noi ci siamo e che l’alzar della voce parte da ognuno di noi, ma poi si è alzata in tutta Italia, io ho cantato davanti il Presidente della Repubblica e io non lo avrei mai detto, c’è gente che vive e in tutta la vita non lo vede mai, io invece l’ho visto grazie a questo progetto.

È stato emozionante cantare davanti a un ente cosi importante per l’Italia?

 Assolutamente sì, il video che mi rappresenta mentre canto, ero come una statua, talmente ero emozionata che non ha sbagliato niente, però si vedeva assolutamente che non ero io, non ero sciolta ero tesa con quell’attenzione che parte da un emozione pazzesca che ti brucia dentro.  Magari devi farla uscire proprio alzando la voce.

Dopo questo progetto ne farete altri insieme?

 Diciamo che il gruppo è rimasto unito, quindi per i progetti stiamo pensando con Alessandro Casol, che è la mente de progetto, di creare per ogni gruppo dei pezzi propri, in maniera da far conoscere gli artisti bellunesi al mondo.

 Sarebbe una bellissima idea.

L’intervista esprime il duro lavoro che c’è stato dietro questo progetto, come dei ragazzi sono riusciti a realizzarlo in così poco tempo dopo l’alluvione.

 

Sebastiana, Silvia e Rachele