Il movimento delle sardine

Anche nella mia città, Palermo, il movimento delle sardine si è fatto sentire. Venerdì 22 novembre 2019 stavo facendo una passeggiata in centro e non appena sono arrivata davanti al teatro Massimo ho visto una folla gigantesca di persone con degli striscioni sui quali erano strane scritte: “se trovate le sardine in piazza è perché in mare non c’è più spazio” oppure “Palermo non si lega” e tanti altri manifesti nei quali le persone esprimevano il loro pensiero riguardo Salvini e il partito della Lega. 

Avevo già sentito parlare di questo movimento al telegiornale. Tutto parte da Bologna e dalla notizia dell’arrivo del leader della Lega in città per sostenere una candidata alle elezioni regionali. “Nessun insulto, nessun simbolo, nessun partito”, parola di Mattia Santoni, 32 anni, uno degli ideatori del cosiddetto movimento delle sardine insieme ai tre amici Roberto Morotti,  Giulia Trappoloni e Andrea Garreffa.

Io non sapevo tanto riguardo questo argomento, così ho deciso di fare un po’ di ricerche su Internet, ho guardato video e visitato siti e ho capito veramente lo scopo di queste proteste. I nuovi manifestanti si presentano come un popolo di persone normali e di tutte le età, accomunati da un comune scopo: promuovere la partecipazione civile e l’impegno in prima persona per contrastare i discorsi di quei  politici che fanno leva solo sugli istinti popolari, sui pregiudizi e sulla paura e sull’odio invece di comprendere e cercare di risolvere i problemi veri della società. Senza insulti, né violenza.

Il nome “sardine” nasce dall’idea di stare tutti civili, uniti e compatti, proprio come sardine in una scatola, senza violenza, ma facendo sentire la propria voce e la propria determinazione. Vicini e silenziosi come pesci.

Da Bologna sono riusciti a portare la loro idea in tutta l’Italia, principalmente grazie a Facebook. Da questa notizia tutti coloro che la pensavano come i bolognesi in ogni città si sono mobilitati per creare altri eventi simili in altre città, così come è appunto avvenuto venerdì 22 a Palermo. 

Sono rimasta colpita dal fatto che così tante persone di diverso orientamento politico  disapprovino il modo in cui vengono affrontati alcuni problemi da parte del governo, pensavo che solo una minima  parte della popolazione non approvasse; inoltre ho notato che, per fortuna, una gran parte di questo enorme gruppo era costituito da ragazzi che non accettano il clima di odio che si sta diffondendo, perché è proprio da loro che deve arrivare l’idea di cambiamento. Secondo me questo movimento, oltre a insegnare ai cittadini l’importanza di mobilitarsi per affrontare i problemi, esprime il desiderio di una politica che sia più concreta, senza l’uso di violenza verbale o fisica e senza mettersi gli uni contro gli altri  e quindi vuole sostenere una politica corretta all’insegna dei diritti e della democrazia che trasmetta un messaggio di inclusione e di uguaglianza.

Greta Lazzara

3F I.C.S. Giotto Cipolla