• Home
  • Blog
  • Articoli
  • Alluvione del 1970: tragedia sfiorata, la testimonianza di Luca

Alluvione del 1970: tragedia sfiorata, la testimonianza di Luca

di Alessia Garbugino 1 D

Il clima del nostro pianeta sta impazzendo e purtroppo la messa in sicurezza non è adeguata al punto che i disastri legati al maltempo sono sempre più frequenti…. Mi sembra interessante però anche vedere la situazione da un punto di vista più umano e più semplice, come quello di chi è stato vittima di uno di questi eventi. Per questo ho deciso di intervistare una persona che ha vissuto direttamente la prima grande alluvione del 1970 a Genova, Luca.

So che hai vissuto un’esperienza drammatica durante l’alluvione del 1970, vuoi raccontarmela?

Era il 7 ottobre quando sono stato vittima della terribile alluvione che ha colpito Genova. Frequentavo la prima media al D’Oria e dato che erano gli anni del baby boom si andava a scuola anche un pomeriggio alla settimana. All’epoca abitavamo in campagna verso Creto e ricordo che quel pomeriggio mia madre aveva deciso di accompagnarmi con la corriera perché aveva il timore di portarmi a scuola in auto a causa delle forti e ininterrotte piogge che si abbattevano con violenza sulla città.

Che atmosfera si respirava ?
Durante  il viaggio lungo il Bisagno, tutti sulla corriera guardavamo preoccupati il torrente che cresceva sempre di più e diventava sempre più minaccioso e impetuoso. In quegli anni lungo il Bisagno c’erano campi coltivati e vari campi da pallone con reti che li cintavano e che poi risultarono una barriera quando l’acqua le travolse e le spinse contro le arcate dei ponti, aumentando il disastro.
Sulla corriera c’era un’atmosfera di paura e di preoccupazione; ricordo una ragazza che piangeva dicendo ”ho paura per mia mamma”. Il bigliettaio le chiese: “dov’ è tua mamma?” “A Montoggio” rispose la ragazza.
“Vorrei essere io a Montoggio invece che sul Bisagno!” esclamò il bigliettaio. Per un attimo la tensione si abbassò e in molti si misero a ridere.

Quando arrivaste in centro cosa successe?
Quando arrivammo in Piazza della Vittoria, mia mamma ed io scendemmo dalla corriera e in quel momento sentimmo gridare un vecchio signore col bastone che,  camminando il più velocemente possibile, ci passò accanto dicendo in genovese: “scappemmu, scappemmu u Besagnu sta arrivando!!” Ci guardammo increduli intorno e dietro all’arco del Trionfo vedemmo con terrore arrivare un’onda marrone che stava trascinando con sé ogni cosa! Mi vengono ancora i brividi quando ci penso.

A questo punto cosa avete fatto?
Per fortuna sopra il Bar degli Aperitivi abitavano dei nostri amici con un ragazzino della mia età. Allora corremmo verso l’entrata del palazzo e facemmo appena in tempo a salire le scale che l’acqua invase la via abbattendosi con violenza sul portone.

Una volta in salvo quali sono state le tue emozioni?
Mi ricordo che provai un forte senso di angoscia quando ci affacciammo alle finestre; la via era un fiume, le auto, travolte dall’acqua, cozzavano tra di loro. La gente saliva terrorizzata sul tetto degli autobus, bagnata infreddolita e spaventata. Un signore dal Bar Crastan, che oggi non esiste più, aiutò delle ragazzine ad entrare nel negozio appena in tempo per non essere trascinate via dall’acqua.
Un altro dei ricordi più vividi che ho è l’odore fortissimo di gasolio che permeava l’aria. Era il gasolio portato via dalle caldaie nei fondi dei palazzi allagati.

Dopo qualche ora arrivarono i pompieri con i mezzi anfibi per salvare le persone intrappolate sui tetti delle auto o degli autobus.
Non c’era corrente e non funzionavano i telefoni e la mamma era molto in ansia perché non poteva dare nostre notizie al papà e ai nonni che vivevano con noi e continuava a ripetere sottovoce “questa è una tragedia, forse c’è gente che muore!” Solo da una radio a batterie riuscimmo ad avere notizie su quello che stava avvenendo, con le frane, le distruzioni e i morti.”

Secondo te cosa è cambiato da quel lontano 1970?
Allora sentivamo i politici che dicevano che si sarebbero impegnati e che una catastrofe del genere non si sarebbe dovuta ripetere mai più…. Come ben sappiamo erano promesse vane. Infatti la situazione non è cambiata e ci sono state altre alluvioni e altre tragedie.

Questa testimonianza, unita alla notizia di tutti gli altri eventi che stanno avendo luogo nel mondo, ci ricordano che bisogna lottare contro i cambiamenti climatici che pian piano stanno distruggendo il nostro pianeta. Peraltro questo è un argomento di grande attualità grazie a Greta Thunberg che ha sensibilizzato tutti i giovani, spronandoli a scendere in piazza per ribellarsi ai capi di stato che si preoccupano solo della loro sete di soldi senza pensare al nostro futuro.