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IL BULLISMO, TEMA DI TUTTI I GIORNI IL BULLISMO, TEMA DI TUTTI I GIORNI

Il bullismo è un comportamento violento, sia di tipo fisico che di tipo morale.
Questo termine è principalmente utilizzato in ambito scolastico come tematica sulla quale discutere.
I protagonisti, cioè in questo caso i bulli, tendono spesso a colpire fuori e dentro le scuole ed in genere le vittime di questi ultimi sono i ragazzini più piccoli, quelli con qualche malattia genetica ( sindrome di Dawn, sindrome di Asperger…) o qualche altro bersaglio con delle difficoltà a difendersi.

La prepotenza è da sempre presente nelle scuole, ma il termine bullismo è stato introdotto per la prima volta in Norvegia nel 1978 e successivamente è apparso in molte riviste scentifiche.

I mezzi di comunicazione hanno messo in risalto i comportamenti aggressivi riferiti al fenomeno del bullismo. Spesso però si dà una serie di risposte errate quali:
Credere che sia solo un fenomeno legato alla crescita;
Pensare sia una semplice ragazzata;
Ritenere che si riscontri solo nelle situazioni di maggiore povertà o comunque non stabilità economica e sociale della famiglia;
Giudicare colpevole la vittima per non essere in grado di sapersi difendere.

Se si è coinvolti in un atto di bullismo occorre chiedere aiuto ad un adulto per smontare il bullo; se sei testimone di uno di questi atti occorre difendere il ragazzo o la ragazza in difficoltà, intervenendo nell’ aiutare a raccontare quanto è successo ed invitare gli altri presenti a non sostenere il bullo con risatine o sberleffi, rifiutandosi di partecipare ai dispetti e alle prepotenze.

Il bullismo si puo’ sconfiggere se non ci si gira dall’ altra parte: contro il bullismo è vincente essere uniti.
Il bullismo è un comportamento violento, sia di tipo fisico che di tipo morale.
Questo termine è principalmente utilizzato in ambito scolastico come tematica sulla quale discutere.
I protagonisti, cioè in questo caso i bulli, tendono spesso a colpire fuori e dentro le scuole ed in genere le vittime di questi ultimi sono i ragazzini più piccoli, quelli con qualche malattia genetica ( sindrome di Dawn, sindrome di Asperger…) o qualche altro bersaglio con delle difficoltà a difendersi.

La prepotenza è da sempre presente nelle scuole, ma il termine bullismo è stato introdotto per la prima volta in Norvegia nel 1978 e successivamente è apparso in molte riviste scentifiche.

I mezzi di comunicazione hanno messo in risalto i comportamenti aggressivi riferiti al fenomeno del bullismo. Spesso però si dà una serie di risposte errate quali:
Credere che sia solo un fenomeno legato alla crescita;
Pensare sia una semplice ragazzata;
Ritenere che si riscontri solo nelle situazioni di maggiore povertà o comunque non stabilità economica e sociale della famiglia;
Giudicare colpevole la vittima per non essere in grado di sapersi difendere.

Se si è coinvolti in un atto di bullismo occorre chiedere aiuto ad un adulto per smontare il bullo; se sei testimone di uno di questi atti occorre difendere il ragazzo o la ragazza in difficoltà, intervenendo nell’ aiutare a raccontare quanto è successo ed invitare gli altri presenti a non sostenere il bullo con risatine o sberleffi, rifiutandosi di partecipare ai dispetti e alle prepotenze.

Il bullismo si puo’ sconfiggere se non ci si gira dall’ altra parte: contro il bullismo è vincente essere uniti.
Gabriele D’Agnese 1H