La musica: voce dell’anima

La musica è una forma comunicativa complessa e globale: racchiude e veicola un’infinità di significati perché strettamente legata all’immaginazione, al pensiero e alla nostra corporeità, collegata quindi a tutta la sfera esistenziale dell’uomo. Tra le tante capacità affettive e relazionali, comunicative e creative, la musica sviluppa anche delle competenze cognitive. L’espressione musicale, come disciplina scolastica valorizza anche una fondamentale capacità quella cioè che consente una maggiore comprensione della realtà che ci circonda e dei vissuti personale, un po’ la voce della nostra anima.

Così dopo tanto tempo, quest’anno abbiamo rimesso mano al pianoforte della nostra scuola!

Dopo il restauro voluto dal nostro insegnante Prof. Rocchi Simone vi proponiamo alcune riflessioni scritte da alcuni nostri alunni che esprimono la gioia e l’emozione alquanto unica che ha suscitato in loro il suono dei suoi tasti e la melodia della sua musica.

Il restauro del pianoforte, scrive Sophia, “ha portato una ventata di gioia in tutta la Scuola, perché permette a noi ragazzi di avvicinarci ad un mondo di emozioni. Sentendo il suono del pianoforte e toccare i suoi tasti con le proprie mani, provoca diverse sensazioni perché in fondo la musica ti tocca il cuore anche solo con una nota. Il pianoforte infatti per me rappresenta un po’ l’intera umanità perché i suoi tasti sembrano tutti uguali ma in realtà ogni suono è diverso dall’altro e tutti insieme producono armonia quando sono suonati da un bravo musicista. La musica non ha frontiere, né colori, ma mette insieme, unisce e rende tutto armonico. Imparare a suonare un pianoforte per me è una grande opportunità che ci permette di entrare in un mondo magico fatto di note ovvero tasti bianchi e neri e molte vibrazioni. La musica in fondo è una compagna di vita per tutti noi, ci aiuta a schiarire le idee, a sgomberare la mente e ci accompagna a vivere il tempo con la sua dolce melodia. Non riuscirei ad immaginare un mondo senza musica”. [Sophia P.]

Come dice infatti Desirè, “la musica è parte fondamentale della nostra vita, segna le tappe della nostra crescita, sancisce storie d’amore e a volte delusioni, momenti belli e brutti e ha una valenza emotiva molto forte. Spesso ci isoliamo con dei cuffioni tra le orecchie, identificandoci spesso con un cantante o con un gruppo musicale, il più delle volte per sfuggire a tutto quello che ci succede. Ma nell’ora di musica ho riscoperto invece una cosa bellissima: la musica non solo è ciò che produco io ma una vera e propria forma di arte perché ci fa uscire da quell’isolamento buio e triste e ci fa abbracciare invece quel calore caldo che solo le note vere sanno dare”. [Desirè M.]

Yari invece ci rimanda al valore universale e cosmico della musica: “essa è intorno a noi, continuamente tutti i giorni, scrive. Da sempre, da quando esiste l’uomo: è il fruscio del vento tra le foglie, il gorgoglio dell’acqua, lo scosciare della pioggia. È anche la prima cosa che ognuno di noi ha ascoltato: il battito del cuore. La musica è tutto ciò che scatena in noi emozioni. Ci fa sorridere, piangere, ci unisce quando cantiamo insieme, ci fa pensare… la musica è parte di noi e il mondo intorno a noi è musica”. [Yari M.]

Ludovica infine parla della musica come una partita tra a tennis tra due giocatori. E suonare per esempio i tasti del pianoforte mi ha fatto sentire come stare davanti ad un grande campo dove il battito di ogni tasto era un suono scolpito nell’anima. “Ho provato a chiudere gli occhi quando suonavo e ho capito il potere delle mie mani che sulla tastiera incidevano le note sul mio cuore. Io amo la musica perché mi aiuta a riflettere e mi illumina nei momenti bui e senza la musica non riuscirei a vivere”. [Ludovica M].

Queste dunque alcune riflessioni che i ragazzi della terza A del nostro Istituto hanno voluto scrivere e pubblicare perché il valore della musica in loro è davvero molto sentito e profondo. Beethoven celebre compositore e pianista tedesco, amava infatti definire la musica una rivelazione. “La più alta, più di qualsiasi saggezza e di qualsiasi filosofia. Vale, anzi, tutte le filosofie del mondo. Chi penetra nel profondo il suo senso, diceva, potrà liberarsi da tutte le miserie in cui si trascinano gli altri uomini”.