di Alongi Pietro 1B.
Cinque anni fa a Busalla (paese dell’entroterra genovese) ci fu un’alluvione disastrosa. Esondarono il Migliarese, rio situato ad est del paese e lo Scrivia, fiume simbolo di Busalla.
Per poter raccontare cosa successe quel sabato 15 novembre del 2014 a Busalla abbiamo intervistato il signor F.S. diventato inconsapevolmente un ‘angelo del fango’.
SIGNOR F.S. DOVE SI TROVAVA QUELLA MATTINA?
Ero a fare colazione al bar con mia mamma e ad un certo momento iniziò ad entrare acqua proprio nel bar!
QUALI EMOZIONI HA PROVATO AL PRIMO IMPATTO ?
Inizialmente ero incredulo, non era possibile capitasse proprio a me, questi episodi li avevo visti fino ad allora solo in televisione. Per la paura sono ritornato velocemente a casa, ero veramente impaurito, anzi proprio nel panico.
E POI ?
Poi sono rimasto a guardare dalla finestra. Vicino a casa mia passa proprio il fiume Scrivia. Il rumore del fiume era fortissimo, spaventoso, di colore marrone, veloce e trasportava di tutto: grandi tronchi, mobili, anche una moto.
COSA L’HA SPINTA A DIVENTARE UN ANGELO DEL FANGO?
Quando la pioggia è terminata e il pericolo è passato sono uscito di casa e dopo aver visto quel disastro ho deciso di aiutare il mio paese. Mi sono sentito in dovere e coinvolto, soprattutto nei confronti delle persone anziane e quelle in bisogno.
HA SOLO SPALATO IL FANGO O HA ANCHE AIUTATO IN QUALCHE ALTRA MANIERA ?
Subito ho spalato il fango nelle vie più colpite di Busalla, in seguito ho anche aiutato a rimettere a posto una pasticceria, l’interno della stazione ferroviaria e una grande boutique.
SI RICORDA QUALI ERANO LE ZONE PIÙ COLPITE DALL’ALLUVIONE?
Le vie più colpite erano: via Vittorio Veneto, piazza Garibaldi e via al Convento.
HA COINVOLTO QUALCHE SUO AMICO PER SPALARE IL FANGO ?
Sì, alcuni ex compagni di classe delle scuole medie, diciamo che sembravamo una squadra di super eroi (https://youtu.be/RZm7ZdAWVAk).
ORA COSA PENSA (A MENTE FREDDA) DI QUELLO CHE E’ SUCCESSO?
Penso che tutto ciò poteva essere prevenuto senza alcun problema, pulendo ad esempio i corsi dei fiumi, ma purtroppo molto spesso ci si rende conto delle cose quando ormai il disastro è successo.
Foto presa da Google, meteoweb