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Piazza S.Marco sott’acqua: lo smarrimento di una genovese

di Maria Vittoria Buzzi, 1B

La catastrofe avvenuta a Venezia, in questi giorni, è stata particolarmente grave sia per gli abitanti e sia per tutti gli Italiani, forse addirittura per il mondo. Ecco, quindi, l’intervista a una signora genovese, nata negli anni ’40, che ha deciso di restar anonima, che ci racconta il suo punto di vista ed i suoi sentimenti riguardo questo argomento.

Si aspettava di sentire questa notizia al telegiornale?

Non mi aspettavo di sentirla, non credevo di dover assistere ad una situazione di acqua così alta perché, oramai, purtroppo, siamo abituati a sentire notizie riguardanti questo fenomeno disastroso che colpisce Venezia. E’ diventata quasi un’abitudine, Venezia è soggetta a questi tipi di disastro, ma quest’anno, l’acqua ha letteralmente invaso il centro storico; impedendo alle persone di uscire di casa. Gli altri avvenimenti provocavano grossi danni, ma non avevano sconvolto la loro vita.

Che sentimenti ha provato quando ha sentito la catastrofe avvenuta?

Sono rimasta molto scossa per i danni provocati, ma mai quest’ultimi avevano coinvolto strutture come Palazzo Ducale e la Basilica, e soprattutto, secondo me, ci siamo sentiti tutti un po’ colpevoli; in quanto i nostri rappresentanti dello stato non hanno saputo proteggerla. Il Mose, opera grandiosa e costosissima, utile e unica che avrebbe dovuto proteggere Venezia dalle maree, con acqua fino a tre metri, è fermo dal 2016, ciò vuol dire che abbiamo 5.000.000 di euro, stanziati dal governo, in fondo al mare senza poter trarne alcun beneficio!

Ha provato sentimenti di tristezza?

Certo che li ho provati! Ma soprattutto, di rabbia, perché di fronte alle stragi che può provocare la natura, è quasi certo che il Mose avrebbe potuto salvare Venezia. Essa ha distrutto tante opere importanti costruite nel passato e sono andate perdute per sempre. E noi non possiamo farci nulla. E’ davvero un peccato, mi sento un po’ impotente davanti a questo episodio. Inoltre, vorrei aggiungere che nel secolo scorso, avvenivamo molto meno frequentemente questi disastri, ci sono stai però negli ultimi tempi, cambiamenti climatici, che stanno distruggendo il mondo. Pioveva molto meno spesso, erano più le giornate di pioggia rispetto a quelle di sole, ora è esattamente il contrario. I fenomeni erano, quindi più contenuti. Ma questa è una storia conosciuta, è l’uomo che non rispetta la natura e la natura si “vendica”.

Si sente solidale con i veneziani, per qualche motivo personale?

No, ma come italiana, ho sentito Venezia quasi come un “habitat”, un patrimonio comune che siamo stati incapaci di conservare.