Social pericolosi?

Internet è sicuramente la rivoluzione sociale più importante degli ultimi tempi e la drasticità dei cambiamenti apportati dai social network è innegabile: hanno cambiato le nostre vite, il modo di rapportarci con noi stessi e con gli altri, il nostro modo di pensare, di comportarci e, non per ultima, anche la nostra educazione.
I social network occupano ormai uno spazio e un tempo notevole nella vita di molti ragazzi.
È raro infatti trovare qualche adolescente che, per esempio, non abbia un profilo Facebook. Ormai questi siti raccolgono una grande fetta di popolazione e hanno un impatto sociale su persone di tutte le età, ma soprattutto sui giovani. Solo Facebook ha più di 600mila iscritti al giorno, oltre l’85% degli adolescenti
infatti possiede un profilo personale.
Ma questa vita virtuale è proprio così importante, essenziale nel vivere di ognuno di noi?
Secondo me, il primo grande merito dei social network è indubbiamente quello di aver facilitato la comunicazione: basta avere la connessione a Internet per parlare in tempo reale con persone di ogni parte del mondo e, a volte, riuscire a vederne anche il volto. Ormai si è formata un vastissima rete virtuale che permette ai giovani di dialogare e scambiarsi idee. I social sono anche un ottimo mezzo per parlare con
amici, mettersi d’accordo per uscire senza sprecare telefonate o in momenti in cui non ci si può incontrare.
Servono per mantenersi in contatto con vecchi compagni di gioco o conoscenti.
Tuttavia, secondo lo scrittore Jonathan Franzen  i social non sono così essenziali. Secondo la sua teoria i social network fomentano la creazione di una cultura banale e superficiale, rendendo i ragazzi incapaci di socializzare. I social network possono creare dipendenza e distaccare i giovani dalla vita reale, facendo loro perdere i veri principi, tipo quello della vera comunicazione. Il 31% degli adolescenti è sempre connesso e interviene ad ogni notifica utilizzando ogni mezzo possibile, mentre il 37% ci passa da una a tre ore al giorno. Questa dipendenza può anche causare un allontanamento dallo studio. Spesso i ragazzi entrano a far parte dei social network perché altrimenti si sentono, o meglio vengono fatti sentire estranei al gruppo e quindi non popolari. Questo è un fatto gravissimo per gli adolescenti perché si creano dei vuoti e sono disposti a tutto pur di essere accettati: finiscono per ridicolizzarsi inutilmente con foto e video anche
provocatori o in atteggiamenti sexy. Quest’ultimi, oltre che per non essere esclusi dalla cerchia degli amici,
vengono anche fatti per scherzo o per qualche compenso. Spesso questo problema si trasforma in cyber-
bullismo.

Testo e foto di Fabio Fortunato e Riccardo Bonavia, III D sa