Malala, esempio di coraggio e tenacia

Il 20 Novembre, in occasione della giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, abbiamo visto il film “Malala” che ci ha fatto riflettere e commuovere. Malala, nata in Pakistan nel 1997, ha lottato per difendere il diritto allo studio delle ragazze della sua terra. Per questa ragione ha subito un terribile attentato. Mentre si recava a scuola è stata colpita alla tempia da un proiettile. Per tanti mesi Malala è stata in coma, ha subito sofferenze terribili, la sordità da un orecchio e varie lesioni alla testa e al viso. Anche alcune sue compagne che erano con lei sono state ferite. Al risveglio dal coma ha chiesto prima di tutto del padre che l’ha sempre sostenuta e delle sue amiche che per fortuna sono guarite presto. La vita di Malala oggi è cambiata; vive in Inghilterra dove va a scuola e continua a lottare per il diritto allo studio e la libertà delle donne di tutto il mondo e del suo paese in modo particolare. Malala, esempio di coraggio e tenacia, ha dovuto sacrificare la propria libertà e quella della sua famiglia per affermare i propri diritti; lei vorrebbe vivere in Pakistan dove c’è la sua casa e i suoi amici, ma se tornasse potrebbe essere uccisa. Molte persone nel mondo, tra cui il Presidente Obama, condividono il suo pensiero e lottano con lei, ma molti altri la ostacolano… Noi siamo abituati a pensare all’istruzione come a un diritto di tutti; ma purtroppo non è così in alcuni paesi del mondo. Siamo fortunati ad essere nati in un paese dove la scuola per tutti i bambini è obbligatoria! Malala per noi è un esempio. Penseremo a lei e ai tanti altri bambini che non hanno il diritto all’istruzione quando, pigri e capricciosi, non vogliamo alzarci dal nostro letto per andare a scuola. Malala ha vinto il premio Nobel per la pace affiancata da un grande uomo, il suo papà. Grazie Malala, ci hai fatto un grande regalo: seminare nel mondo la consapevolezza che niente è impossibile. La sua è una favola a lieto fine, anche se mancano gli elementi magici. C’è ancora molto da fare per affermare i diritti umani; proviamoci tutti insieme e soprattutto noi bambini, continuiamo a credere nelle favole…

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