Tutti i volti del mestiere di architetto

Di Francesco Gentile

Ciao Barbara, grazie per la disponibilita’ e per aver deciso di rispondere a qualche domanda, che mi permetterà di comprendere la complessità della gestione famiglia/lavoro per una donna con una professione come la tua e con 3 figli da portare avanti…
Beh sì, qualche difficoltà organizzativa c’è, ma la passione per il mio lavoro di architetto, non mi farà mai rinunciare all’attività!
Tu sei sempre stata appassionata della “luce”. Da cosa nasce quest’interesse?
In effetti all’Università, dopo un percorso studi rivolto alla storia dell’arte e dell’architettura, ho iniziato ad interessarmi alla fisica tecnica e all’illuminotecnica, di cui si iniziava a parlare da poco. Così ho girato pagina e ho richiesto la tesi di laurea al prof. F. Bianchi docente di “Illuminotecnica, climatizzazione e acustica nell’edilizia”, sulle nuove tecniche di illuminazione dei musei, con un focus sul Museo Napoleonico. Con lui è nato un sodalizio durato dieci anni….
Prché allora, se amavi la libera professione e l’insegnamento universitario, sei entrata in una azienda?
Perché sono entrata dall’ingresso principale….con l’incarico di Light Designer e in una società come Enel….penso sia stata la situazione ottimale per mettere in pratica anni di studio e ricerca come
assistente universitaria….inoltre anche da un punto di vista economico è stata sicuramente una scelta vincente!
Che ti ha permesso di seguire anche la famiglia….
Si, tranne gli inizi quando giravo molto per l’Italia e all’estero, ma adesso, senza dubbio, riesco a gestire molto meglio la mia vita e quella dei figli, anche grazie agli strumenti informatici con cui mi
posso collegare ovunque e allo smart working!
Cos’è lo smart working?

E’  il cosiddetto “lavoro intelligente”, ovvero quello che puoi svolgere in qualunque luogo tu riesca a connetterti. In Enel lo possiamo utilizzare un giorno a settimana, ma per voi, “Generazione Z”, sarà lo strumento di lavoro del futuro.