La rinascita del liceo classico dalla Sicilia a Genova

di Federico Davini 1B

Nel 2014 il professore di lingue classiche Rocco Schembra del liceo classico Gulli e Pennisi di Acireale decise di istituire una serata interamente dedicata a questa istituzione, aprendo la scuola al pubblico e intrattenendo gli ospiti con letture rappresentative della cultura classica insieme a esibizioni e rappresentazioni messe in atto dagli studenti. Questa serata col nome di notte bianca dei licei classici ha preso piede in molti istituti diventando un modello in tutta la penisola. Così da cinque anni al Liceo Ginnasio Andrea D’Oria di Genova si allestiscono palchi per cantare, aule per recitare e sale per leggere che continuano ad attirare un gran numero di persone, non solo presenti fisicamente nella scuola ma anche nel mondo virtuale, infatti la scuola sempre al passo con i tempi ha seguito l’evento e condiviso i momenti salienti sulla piattaforma di Twitter all’indirizzo https://twitter.com/DoriaNotte.

La VI edizione della notte bianca dei licei classici si è aperta con una introduzione della serata e della sua storia tramite video, il tutto proiettato nell’aula magna, punto di riferimento e fulcro del liceo, seguito dalla presentazione della principale organizzatrice della serata, la professoressa Bottazzi, e della preside Maria Aurelia Viotti, due rapide letture e il saluto dei rappresentanti d’istituto con un interessante aneddoto dell’unico maschio dei quattro rappresentanti, Marco Mastracco: “Una volta lessi su un articolo che volevano abolire il liceo classico, una notizia assurda, tutti noi oggi dimostriamo che il liceo classico è ancora vivo e ancora più forte di prima, ricordo un giorno quando mia sorella più piccola mi domandò l’importanza di studiare la storia, le chiesi se lei sarebbe la stessa persona senza tutti i ricordi e tutte le esperienze passate che ha vissuto, perché senza un passato non si può avere un futuro”.

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Le esibizioni canore sono state numerose e tutte hanno sbalordito il pubblico, al contrario di quello che si può pensare i talenti musicali non sono solo presenti in licei focalizzati solo sul versante artistico-creativo ma certi studenti riescono a reggere con una mano un libro di greco e dall’altra uno spartito. Tra questi è doveroso citare le migliori esibizioni: Giulia Corona con “Shallow” di lady Gaga, Matilde Vinciguerra “Almeno tu nell’universo” di Mia Martini, Francesca Fiorito “Sign of the time” di Harry Styles e Francesco Mannella che merita una menzione speciale per aver portato il suo commovente brano “Caro nonno”. Insieme a queste si sono alternate poesie scritte da ragazzi e due monologhi, sulla paura e sul bullismo, entrambi molto belli. Finite le esibizioni in aula magna si è passati all’inaugurazione del nuovo murale preparato per l’occasione dall’artista di strada STEVO, in seguito gli studenti delle classi hanno dato vita a rappresentazioni e laboratori distribuiti nelle aule di due piani, su argomenti che variavano dalla giustizia nell’Atene del V secolo alla rappresentazione di una breve commedia in inglese, da Saffo a Venditti.

Mentre il rappresentante d’istituto Marco Mastracco si assicurava che tutto venisse svolto secondo la scaletta e che tutto andasse bene, ha anche concesso una breve intervista:

Essendo uno studente di questa scuola da molti anni, hai già partecipato alle scorse notti bianche?

“Si, questa è la quarta notte classica che faccio, ed è la prima volta che non la faccio recitando, negli anni scorsi avevo collaborato ad un progetto sull’adolescenza, uno spettacolo sul cosmo che aveva a che fare con la mia sezione di potenziamento scientifico e uno spettacolo sul tema dell’immigrazione”

Hai visto differenze nel corso degli anni, magari nei primi anni si era meno preparati e non era stato ancora totalmente compreso il senso di questa notte?

“Certo, sarà che quest’anno ho vissuto tutta la notte bianca da organizzatore quindi sono più coinvolto ma rispetto a gli anni scorsi c’è gente nettamente più brava, a parte quelli abituali, per esempio una ragazza di terza  che suona e canta benissimo, Gaia Tenti che penso sia la migliore della scuola che è la vincitrice del Genoa Vision e Matilde Vinciguerra e anche una ragazzina di prima, Giulia Corona, molto brava, quindi sono stupito dal fatto che ci sia gente così capace ad un classico che di solito è visto in maniera diversa”

Invece per l’organizzazione, come vi siete divisi i compiti fra studenti e professori?

“Per l’organizzazione bisogna ringraziare Gaia Tenti perché noi come rappresentanti siamo stati eletti ai primi di dicembre 2019 e c’è stato un ritardo enorme; la notte bianca solitamente va preparata da ottobre, se va male, quindi un ringraziamento a lei e alla professoressa Bottazzi; poi noi abbiamo preso quello che era il loro lavoro iniziato, abbiamo fatto le scalette, abbiamo ripassato la suddivisione delle aule eccetera però il grosso è merito loro. Sono riuscite ad incastrare gli orari, a prendere i contatti con la scuola, che ha aderito e organizzato questo progetto della notte bianca e poi a coinvolgere le persone che è una delle cose più difficili da fare per un rappresentante e per chiunque altro quindi pur non essendo una rappresentante ha dato un grosso aiuto“

Tutti i laboratori che ci sono nelle aule sono idee dei ragazzi, delle varie classi oppure di qualche professore?

“Principalmente i laboratori sono tutte idee che sono venute dai ragazzi delle singole classi e poi naturalmente dai vari insegnanti che hanno collaborato ciascuno per conto loro, poi tutti hanno messo insieme il gigantesco puzzle che è la notte bianca”

Riguardo la partecipazione c’è anche qualche vecchio studente che ha mantenuto un legame con l’Andrea D’Oria

“In parte si, ho visto un po’ di persone nati nel ‘98, nel ‘99 e nel 2000, fra cui almeno quattro vecchi rappresentanti di istituto, due dell’anno scorso e alcuni precedenti, ma anche in generale lo spirito di appartenenza degli studenti del nostro liceo è molto più forte rispetto ad altri licei cittadini”

Secondo te questa notte è riuscita nel suo intento nel promuovere il liceo classico oppure c’è un’affluenza principalmente interna alla scuola

“Sicuramente c’è stata un’affluenza esterna, ci sono molti ragazzi delle medie fra l’altro, ragazzi di terza media che spero si siano un po’ avvicinati al mondo del liceo classico e poi soprattutto i genitori che forse potrebbero consigliare ai figli di venire qua. In generale sono soddisfatto, sono contento di come stiano andando le cose e stiamo riuscendo a dare uno spettacolo più che discreto”

Per concludere la notte, che come da nome è riuscita a toccare la mezzanotte, si è esibito un gruppo di soli musicisti e muniti di basso, batteria, pianoforte e un clarinetto sono riusciti a riscaldare gli spettatori per l’ultima lettura comune a tutti i licei classici d’Italia, un brano dalla tragedia di Eschilo “Agamennone” letta in versi prima in greco e poi in italiano che ha saputo affascinare le persone in aula magna.

Una celebrazione della classicità, un rituale tipico dei licei classici, una notte a scuola, comunque la si voglia vedere la notte bianca dei licei classici è riuscita nel suo intento, dimostrare che il Liceo Classico è ancora più forte di prima, ben saldo alle sue antiche radici e pronto ad accogliere le novità del presente.