Saffo e le ragazze del Tiaso alla notte dei licei classici

di Giulia Marini  e Pietro Gnecco,  1D

Venerdì 17 Gennaio si è tenuta in tutta Italia la Notte Bianca dei licei classici (http://www.nottenazionaleliceoclassico.it/), iniziativa alla quale anche il liceo A. D’Oria ha aderito.

L’evento si è articolato in una prima presentazione ufficiale della notte e una seconda fase, che ha visto più spettacoli svolgersi contemporaneamente. Tra questi è stato inscenato Saffo e le ragazze del Tiaso, riproduzione della giornata tipo all’interno del T0iaso greco, eseguita dalle alunne della 4G. Come spiegato all’inizio della rappresentazione, il Tiaso era una scuola per fanciulle aristocratiche e aveva come fine la preparazione al matrimonio. Qui venivano educate giovani donne all’arte della danza, alla raffinatezza e alla devozione per la dea Afrodite, patrona della bellezza femminile.

All’interno dell’esibizione si ritrovano le attività educative del Tiaso: dopo un’ iniziale invocazione ad Afrodite, si passa all’esercizio dell’ eleganza e grazia del cammino, alla pratica della danza, del canto e della composizione di corone di fiori. Durante lo svolgersi degli eventi emerge la figura di Saffo: ella dirige il gruppo di ragazze e trasmette loro importanti insegnamenti, come l’interpretazione dell’ amore. Altra tematica trattata è il rapporto fra Saffo e le sue allieve, spesso caratterizzato da profondo amore. Nello spettacolo viene messo in scena anche il dolore provato dalla poetessa nel lasciare andare le proprie allieve ormai  prossime alle nozze, sentimento espresso durante una notte di riflessione:Eros a me scuote l’animo come il vento sulle querce dei monti”. Questo affanno si manifesterà con tale potenza che, nel vedere un colloquio fra una ragazza e il suo promesso sposo, le procurerà sintomi riconducibili ad un attacco di panico (“Di parole rimango muta, la voce sulla lingua mi si spezza e subito un fuoco mi corre sotto la pelle, non vedo più nulla con gli occhi e le orecchie mi rombano e un sudore mi scende giù, e un tremore mi prende tutta. Sono più verde dell’ erba e mi sembra di essere poco distante dal morire) e fitte di gelosia verso il fortunato uomo, al quale verrà data l’ opportunità di vivere con la giovane.

 

Durante la parte finale dello spettacolo Saffo, ormai diventata anziana, pronuncia un malinconico monologo, dove ricorda con molta nostalgia i tempi del Tiaso. Nella conclusione vengono pronunciate dalla poetessa parole che mai potrebbero essere più profetiche:” Qualcuno, nel futuro, si ricorderà di noi” . Sicuramente la 4G si è ricordata di loro e, con l’iniziativa della Notte Bianca, ha contribuito ad alimentare la nostra memoria di questo singolare personaggio e conservare il ricordo del Tiaso, luogo unico nella Grecia antica.