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“Tolo Tolo”: L’italiano medio visto con gli occhi di Zalone

“Tolo Tolo”, l’ultima pellicola cinematografica di Checco Zalone, racconta di Checco, un sognatore che decide di andare via dall’Italia perché deluso dalla situazione economica del suo Paese. All’inizio del film, il protagonista rifiuta il reddito di cittadinanza e decide di aprire un ristorante giapponese che fallisce e, di conseguenza, è costretto a scappare per via dei debiti accumulati. Si rifugia, quindi, in Africa e assiste a una guerra civile e all’arrivo dell’ISIS. Quando vuole tornare in Italia non può farlo, perché i creditori gli danno la caccia e diventa un migrante; non lo vuole nessuno e la sua famiglia lo preferirebbe morto, in modo tale da eliminare tutti i debiti.
Il personaggio di Zalone è quello di un italiano superficiale a cui non interessa ciò che succede intorno a lui, capace di vedere solo i propri problemi, che crede persino che la sua ex moglie sia più crudele dell’ISIS.

Ma di cosa parla realmente il film? La pellicola riguarda argomenti importanti tra i quali, l’emigrazione e il fascismo e affronta queste tematiche rilevanti tramite la comicità. Tuttavia, non poche persone hanno criticato il film e Checco Zalone ha ribadito che si è aspettato tanto per vederlo e le aspettative erano più alte del solito, sia per quanto riguarda la comicità caratteristica dei film di Zalone, sia per i contenuti. Si è dibattuto molto sul brano che ha anticipato e promosso la visione del film, ovvero “Immigrato”: alcuni hanno detto che si aspettavano di trovare il brano accompagnato dal video all’interno del film, altri ancora hanno accusato l’attore di essere razzista. La maggior parte delle critiche però arriva dagli spettatori degli altri film di Zalone, attendevano una maggiore comicità nella pellicola o ancora da persone convinte che
l’attore non sia riuscito a trattare in maniera delicata profonde problematiche storiche e sociali, pur con la dovuta comicità.
Infine, c’è chi pensa che sia stato fatto un buon lavoro e che il vero unico difetto sia che siamo tutti portati a paragonare questo film ai quattro precedenti di Checco Zalone e, di conseguenza, ci sentiamo autorizzati a criticarne la comicità a cui l’attore ci aveva abituati: sempre presente qui, ma molto meno rispetto alle precedenti pellicole.

Ylean Marletta 3^BSA