L’amore in varie epoche

di Gaia Castellini, 1B

Pochi giorni fa, il 17 gennaio 2020, si è svolta la Notte Nazionale dei Licei Classici, cioè una serata durante la quale tutti i licei classici d’Italia rimangono aperti al pubblico e gli studenti si esibiscono in performance di qualsiasi genere mostrando i loro talenti e cercando di far comprendere il più possibile il mondo classico agli spettatori.

Anche il liceo D’Oria ha partecipato a quest’evento mettendo in piedi una serata indimenticabile. Tra le varie classi che si sono esibite possiamo trovare la 2F, la quale ha messo in scena uno spettacolo dal titolo “Amor ch’a nullo amato“. Questo celebre verso è tratto dalla Divina Commedia, più precisamente dal V canto dell’Inferno, nel quale i protagonisti sono Paolo e Francesca, cioè due innamorati intrappolati nel 2°girone dell’Inferno in balia di una tempesta di vento come pena del contrappasso per punire la forte passione d’amore che hanno avuto in vita. “E’ proprio da una frase così importante sull’amore che siamo voluti partire per parlare di quest’ultimo in diverse epoche” dice la professoressa Pansardi che si è occupata della realizzazione di questo spettacolo. Infatti esso aveva come filo conduttore l’amore che è stato trattato nelle diverse epoche. Dopo aver parlato della Divina Commedia i ragazzi ci hanno fatto ascoltare una canzone di di Antonello Venditti intitolata “Ci vorrebbe un amico” nella quale si cita il verso dantesco, successivamente hanno parlato di Gaio Valerio Catullo e del suo amore per Lesbia citando i carmina 5, 8, 70, 51 e 85, leggendone anche dei versi in lingua originale. A questo punto ci hanno fatto ascoltare una interpretazione musicale dell’ode 31 di Saffo proposta da Roberto Vecchioni ad uno spettacolo televisivo di Gianni Morandi, definita dal cantautore, la prima canzone d’amore della storia

A concludere lo spettacolo ci hanno fatto ascoltare un’altra canzone, cioè “Compagno di scuola“, di Venditti, il cui testo raccoglie una critica a quegli ideali traditi che a volte purtroppo accompagnano l’ingresso alla vita adulta, quando si dimenticano le ispirazioni culturali e intellettuali, i sogni e i progetti maturati al liceo. Infatti in quegli anni, tra i banchi, il tema dell’amore e dell’innamoramento (il riferimento della canzone è a Paolo e Francesca)  restituisce il senso di cercare una vita appassionata per non diventare compagni di niente.

Assistere a quest’esibizione è stato molto interessante poiché, al di là dei temi trattati, traspariva l’emozione dei ragazzi nel mettere in scena un qualcosa a cui tenevano e per il quale hanno lavorato per diverse settimane, inoltre il loro entusiasmo e la loro voglia di fare ha coinvolto l’intero il pubblico.