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Gli studenti dell’Istituto “Arangio Ruiz” non dimenticano Giulio Regeni

Per il secondo anno consecutivo l’Istituto Superiore Gaetano Arangio Ruiz ha scelto di aderire alla campagna “Verità per Giulio Regeni” promossa da Amnesty International, per fare luce sulla tragica morte del giovane ricercatore friulano torturato e ucciso in Egitto nel febbraio del 2016.

Noi alunni delle classi quarte dell’Istituto sabato 25 gennaio, quarto anniversario della scomparsa di Giulio, ci siamo recati in Aula Magna, per riflettere insieme sulla triste vicenda del giovane friulano  e sulla drammatica violazione dei diritti umani  in Egitto, dove tante persone spariscono forzatamente.   La prof.ssa Stefania Anfuso ha introdotto l’argomento ripercorrendo i momenti principali della tragedia personale di Giulio e del popolo egiziano, privato delle libertà personali dal regime dittatoriale che lo governa. Abbiamo poi visto un video di Amnesty International, che vedeva come principali protagonisti i genitori di Giulio. Anche il secondo momento dell’assemblea è stato dedicato a loro, attraverso la lettura della toccante lettera che essi hanno scritto al presidente egiziano Al Sisi. Sono stata proprio io ad avere l’onore di leggerla. Ho provato tanta tenerezza perché Giulio potrebbe essere mio fratello, ma anche tanta rabbia, poiché dopo quattro anni la verità così come la giustizia sono ancora lontane dall’essere raggiunte Per questo sempre più scuole, comuni ed enti  devono aderire a questa battaglia in nome del rispetto dei diritti inalienabili di tutti gli uomini.

Noi studenti del Ruiz siamo fortunati perchè l’educazione ai diritti umani è da molti anni una priorità e già dallo scorso anno lo striscione giallo «Verità per Giulio Regeni»   è esposto sulla facciata della scuola  a voler  dire che noi non dimentichiamo, difendiamo la libertà di ricerca e il diritto alla conoscenza e cerchiamo giustizia.

Noi giovani dobbiamo lottare  per un mondo diverso,  dove regimi dittatoriali come quello egiziano non siano più accettati  dai cosiddetti stati  democratici,  dove nessun uomo  sia perseguitato,  torturato e ucciso per le proprie idee.

 Paola Cardile IV AT