2020: un anno pieno di missioni spaziali

Il “Decadal Survey” è stato scritto da tutti gli scienziati più importanti  nel campo dell’astrofisica e scienze planetarie che prevede tutte le missioni spaziali più importanti per il prossimo decennio.
Rispetto a 50 anni fa abbiamo fatto enormi progressi nel campo delle tecnologie aerospaziali ed ora abbiamo non solo l’ambizione, ma anche la potenzialità di stanziarci lì dove andremo e soprattutto di spostarci a distanze molto più ampie. Per questo motivo, in questo decennio vedremo molte missioni dirette verso la Luna e verso Marte.
Una buona fetta delle missioni sarà dedicata alla Luna, visto che compagnie come la NASA e la ESA, al momento, si concentrano su questa piuttosto che su Marte. La Luna è un obiettivo a breve termine da sfruttare per la sua vicinanza e per poterci sviluppare abbastanza da poter, in secondo luogo, spostare l’obiettivo su Marte.
Grazie al Decadal Survey possiamo già dare un’occhiata accurata a tutte le missioni spaziali previste per il 2020 e saranno particolarmente importanti considerando che ci troviamo in un periodo dove l’esplorazione spaziale sta tornando in vigore dopo ben 50 anni di quasi stallo. Infatti, quest’anno sarà il 50esimo anniversario della famosissima missione “Apollo 13”.
Ci saranno ben 3 missioni per Marte, tutte in un anno, perché sfrutteranno la finestra di lancio che si
crea una volta ogni 26 mesi. La finestra di lancio consiste nell’evento in cui la Terra e Marte si trovano nei due punti delle loro orbite con la minor distanza possibile, calcolando anche il ritardo dovuto al viaggio stesso così da rendere il più breve possibile la sua durata.
La prima missione è diretta dalla Russia e l’Agenzia spaziale europea e saranno protagoniste Rosalind Franklin e Kazachok che avranno, rispettivamente, l’obiettivo di scavare a due metri di profondità la superfice marziana, così da poter analizzare campioni e di analizzare gli eventi metereologici.

A marzo, seguirà una missione della NASA che darà il via ad una serie di missioni dedicate alla raccolta di materiale interessante dal punto di vista astro-biologico, che potrebbero dare indizi interessanti per la vita e, con l’utilizzo di camere ad altissima risoluzione, potranno essere analizzate porzioni di pianeta difficili da raggiungere con mezzi a ruote. La Nasa, infine, porterà per la prima volta un elicottero su Marte.
Inoltre, ci sarà la prima missione gestita dagli Emirati Arabi, che analizzerà l’atmosfera di Marte ed i suoi cambiamenti.
Sulla Luna, invece, ci sarà la missione cinese chang’e 5 che scenderà nel lato visibile satellite per raccogliere 2kg di materiale da riportare sulla Terra, cioè circa 10 volte le quantità di materiale che finora abbiamo raccolto per missione. L’India continuerà la missione di mappaggio della superficie grazie al  suo Chandrayaan-2 che ci permetterà di avere mappe molto dettagliate, su cui basarci per le prossime missioni. A dicembre, l’Hayabusa 2 farà ritorno sulla Terra, dopo aver raccolto per 6 anni materiale dall’asteroide Ryugu.
Se andrà tutto bene vedremo la partenza ed il ritorno della sonda NASA “Osiris-Rex” che scenderà sull’asteroide Bennu per prenderne dei campioni .
Dopo 9 anni di attesa,  vedremo la partenza di astronauti su mezzi americani prodotti dalla SpaceX e
la Boeing (la Dragon 2 e la StarLiner) e per la prima volta uno dei due razzi dovrebbe essere in grado di
ritornare sulla Terra. Queste missioni avranno l’obiettivo di portare l’equipaggio nella stazione spaziale.
Per quanto riguarda le missioni minori, quest’anno ci saranno compagnie come Starlink e One Web che hanno intenzione di mandare in orbita centinaia di satelliti per poter offrire servizi come, banda larga e, quindi, internet satellitare in tutte le parti del mondo.

Mattia Platania, III BSA