Periferie: sosteniamo il cambiamento!

Sul vocabolario il termine “periferia “ indica “la zona marginale di un agglomerato urbano”.
In Italia, tutte le grandi città come Roma, Napoli, Torino, Milano, Palermo e così via hanno periferie.
Molto spesso questi luoghi non sono provvisti di spazi per i bambini ed i ragazzi.
Spesso le periferie hanno strade grandi e poco illuminate la sera, i palazzi sono alti e non ci sono spazi verdi.
Penso a Ponticelli o Scampia a Napoli, periferie degradate dove spesso la criminalità si serve degli adolescenti.
In questi luoghi non ci sono cinema, teatri o centri sportivi, ma solo le scuole ad accogliere i bambini o i ragazzi.
E sono proprio le scuole che, secondo me, dovrebbero dare agli alunni l’opportunità di conoscere altre attività: il teatro, la musica, l’arte e lo sport.
Solo provando nuove attività si possono scoprire le proprie attitudini e si può scoprire cosa si vuol diventare.
Se un ragazzo non ha mai suonato o dipinto, difficilmente potrà pensare di volere lavorare da adulto in questi campi. Potrà desiderare di diventare un musicista, ma anche un direttore d’orchestra, un pittore o un restauratore, un calciatore, un arbitro o un allenatore, un rugbista, un tennista, un regista di film…
Ed è per questo motivo che secondo me, le scuole dovrebbero anche organizzare attività per migliorare le periferie; fare concerti o mostre per esporre i lavori degli alunni, in spazi dedicati, e ancora organizzare tornei sportivi tra le scuole.
La scuola dovrebbe “aprirsi” alla periferia per insegnare il cambiamento.

Paolo Gallina 2°G