La musica di ieri e di oggi, tra arte e business

Che cos’è la musica? Cosa la rende effettivamente così speciale? È rimasta sempre la stessa oppure è cambiata nel corso degli anni? Una riflessione tra passato e presente

di Vera Bartolucci e Agnese Tummolo

La musica è sempre esistita ed è sempre stata molto presente nella vita di tutti, soprattutto degli adolescenti. Ciò che la rende così speciale è il fatto che sia universale e in grado di comunicare e di aiutare, di trasmettere innumerevoli sensazioni ed emozioni: chiunque può ascoltare la stessa canzone in qualsiasi parte del mondo

Ovviamente nel corso degli anni si è evoluta e si è ampliata fino a formare nuovi generi e diventare parte integrante del mercato odierno. Per esempio oggi sono sempre più presenti artisti che si concentrano sul risvolto economico, piuttosto che sul vero scopo della musica, ovvero quello di comunicare e trasmettere emozioni a chi ascolta le canzoni

Le differenze con il passato sono evidenti, basti pensare al costo di un concerto dei Coldplay, che è notevolmente superiore a quello di un biglietto per un concerto di un gruppo come i Pink Floyd negli anni ’70 (e, non a caso, i due gruppi sono presenti, uno a fianco all’altro, nella foto di apertura)

Ciò che ha permesso e permette ancora oggi di sostenere questo vero e proprio business è sicuramente lo sviluppo della tecnologia. Infatti gli smartphone e i social per esempio sono accessibili praticamente a tutti e permettono al mondo intero di mantenersi in continua comunicazione con il proprio cantante preferito

È naturale quindi che Internet sia diventato un eccellente mezzo di diffusione di informazioni, grazie al quale qualunque cantante o gruppo può riscuotere molto successo (e denaro) in poco tempo. La casa discografica è una parte cruciale nel successo di un cantante, perché è di fatto il soggetto che prima di ogni cosa crea, fa e promuove i dischi

Negli anni Settanta, Ottanta o Novanta chi sentiva l’esigenza di fare un disco era perlopiù un musicista o una band che faceva concerti, che avevano successo, e spesso l’etichetta era in condizione di valutare, in base al successo “sul campo”, e cioè live, la portata che aveva il gruppo e quindi l’investimento possibile

Per questo, oggi la bravura del cantante o del gruppo in sé riveste un ruolo abbastanza marginale, e ciò è testimoniato dal fatto che i cantanti più di tendenza del momento non trattano generi musicali elaborati e sofisticati, ma si limitano a uno stile semplice e a testi per lo più brevi e dal significato immediato, producendo quindi quella che viene definita “musica commerciale”

Possiamo concludere affermando che nonostante tutti i retroscena che possono esserci dietro, la musica ha sempre lo stesso compito, indipendentemente dalla casa discografica o dal risvolto economico che un cantante o un gruppo musicale può avere grazie alla musica e grazie all’apprezzamento del proprio pubblico