È una situazione insostenibile quella che si sta vivendo in Sicilia da un paio di mesi a questa parte. Tre basi scout sono state vandalizzate dalla criminalità organizzata. Dopo Mineo e Marsala, l’ultimo attacco è stato sferrato a Ramacca (Catania) con la quasi totale distruzione della loro sede. Si tratta di strutture dei gruppi Masci, Cngei e Agesci sorte su immobili confiscati alla mafia, che rappresentano un punto di riferimento per la crescita educativa e morale delle nuove generazioni. Situazione abbastanza scomoda per le organizzazioni malavitose che vedono nei bambini il futuro delle loro attività illecite. La risposta della mafia siciliana è la violenza e l’intimidazione. Azioni che non colpiscono direttamente la popolazione, ma che sgretola i sacrifici fatti giorno dopo giorno nella lotta contro la mafia.
Gli atti vandalici non fermeranno i giovani scout, cresciuti con i principi del fondatore Baden Powell e con modelli esemplari come le Aquile Randagie, gruppo scout che si oppose al fascismo mettendo in salvo migliaia di persone.
I gruppi scout interessati si sono già rimessi a lavoro grazie all’aiuto economico ed al sostegno morale che hanno mostrato i cittadini italiani. Infatti, la notizia non si è limitata al solo territorio siciliano, grazie alle testate giornalistiche nazionali e al piccolo schermo, si è diffusa rapidamente in tutta Italia.
L’ opportunità di riscatto per eccellenza e la risposta decisiva per dire no alla mafia e alla prepotenza che opprime la popolazione siciliana è sicuramente quella di partecipare attivamente alla manifestazione che si terrà a Palermo il 21 Marzo prossimo, proposta dall’associazione “Libera” che ha deciso di festeggiare i 25 anni dalla fondazione, realizzando un evento che possa riunire i giovani di tutta Sicilia, uniti dagli ideali di giustizia e legalità.
Marco Privitera, III B sa