Legalizzazione delle droghe leggere: giusto o sbagliato?

Di Giulia Jehn

Sig. D’Aloisio, si parla molto della legalizzazione delle droghe leggere, lei cosa ne pensa?

“Rendere legali le droghe ha generato il mercato illegale di tali prodotti, renderne alcuni legali potrebbe diminuire di un poco questo mercato dicono, e magari anche la violenza che genera. Ma secondo la mia opinione, ciò farà solo aumentare la voglia di assaporare un qualcosa cche non si può avere.”

Lei crede veramente che con la legalizzazione di queste droghe leggere, si possa avere una diminuzione dello spaccio illegale di queste sostanze?

“Legalizzando queste droghe leggere, c’è una convinzione che si possa avere una diminuzione di queste droghe legate alla cannabis.”

Pensa che con l’apertura di questi negozi dove vendono la cannabis legale e dove per legge viene tolto il principio attivo del THC, possa veramente soddisfare i ragazzi che fanno utilizzo di determinate sostanze anche per provare il gusto del proibito?

“Non so se a breve o a lungo termine determinerà una diminuzione di queste droghe, ma il principio di fare ciò è quello di combattere l’utilizzo di sostanze che potrebbero gravare sui giovani e sulla loro salute, e quindi su coloro che dovrebbero essere il nostro futuro. Non sono convinto possa soddisfare una voglia di quel proibito che i ragazzi tanto cercano, una volta provato qualcosa, è difficile non caderne in dipendenza.”

Si è parlato di gusto del proibito, lei ha mai avuto il desiderio di provare qualcosa di questa portata, e nello specifico, ha mai provato delle sostanze stupefacenti? Anche una semplice canna?

“E’ chiaro che il gusto del proibito, chi più chi meno, ha interessato ognuno di noi. Per quello che riguarda la mia persona, non posso dire che non ne sia stato affascinato per altre cose cosiddette proibite. Invece, riguardo le sostanze stupefacenti, devo dire con tutta franchezza che ho provato anch’io ‘la canna’, ma devo dire anche che non ci ho trovato nulla di interessante e per educazione ho cercato di starne lontano, perché anche se sollecitato da ciò, il mio libero arbitrio mi ha sempre frenato.”

Lei ha figli?

“Sì, due figli in età adolescenziale, un’età molto critica.”

Pensa che possano fare uso di queste sostanze?

“Come detto prima, per educazione, la stessa che ho ricevuto io, cerco di infondere la stessa ai miei figli. Essendo poi due ragazzi comunque giovani, cerco di parlare molto con loro spiegando cosa sono le sostanze stupefacenti e dei danni che ne conseguono, non solo fisici, affidandomi anche alla loro coscienza e libero arbitrio.”