Fuga di lettori

Quante volte ci capita di guardare la libreria di casa e passarci oltre senza far caso ai libri impolverati sugli scaffali, che mai nessuno ha tempo di leggere?
Questo tempo di cui parlo ci viene rubato dai dispositivi elettronici, che ci portano via ore preziose della nostra giornata. I ragazzi appartenenti ad una fascia d’età compresa tra i 14 e i 20 anni, usano mediamente il telefono dalle 2 alle 7 ore al giorno. Senza poi contare quanto usufruiscono degli altri apparecchi digitali.
Tutti questi cambiamenti improvvisi, che riguardano non solo i nativi digitali (1998-2000 in poi) ma anche almeno due delle generazioni precedenti, hanno portato diverse variazioni nel nostro organismo, più in particolare nel nostro sistema nervoso e nel modo in cui il cervello capta le informazioni provenienti dall’esterno.
Un neurologo statunitense, Michael S. Rosenwald, nell’aprile del 2014, ha condotto uno studio in cui ha concluso che il cervello sta sviluppando nuovi circuiti per scorrere e filtrare i flussi di informazioni online, che si stanno però contrapponendo ai circuiti di lettura profonda sul cartaceo, sviluppati nel corso dei secoli. Questa affermazione dei dispositivi digitali sta influendo non solo sul nostro tempo libero, ma anche e soprattutto sul nostro cervello.
Cosa fare quindi per evitare di creare una nuova specie umana?
Ritornare alla lettura è una delle risposte. I dati ISTAT risalenti al 12/01/2019 hanno evidenziato che il 40,5% degli italiani leggono almeno un libro all’anno, contro il 40% registrato l’anno precedente… un leggerissimo aumento, quasi insignificante.
In tutte le fasce d’età le donne leggono più degli uomini, perché colgono meglio certe sfumature del sentimento, e al NORD più che al SUD. La percentuale maggiore di lettori si registra tra i 6 e i 14 anni di età, quando i ragazzi sono ancora poco contaminati dal digitale.
Uno dei fattori che ha portato al leggero aumento è la 18 app, il bonus da 500 euro da usare su libri, biglietti del cinema e spese legate alla cultura. In conclusione ciò che le istituzioni dovrebbero fare è diminuire i prezzi dei libri oppure fornire maggiori bonus, non solo ai maggiorenni ma anche ai ragazzi che si trovano nella loro prima adolescenza, dove il cambiamento sarebbe più efficace, perché il tempo speso a leggere è un investimento sulla nostra cultura e sul nostro futuro, non pensate anche voi?

 

DI MANGOUCHI FATIMA ZAHRA – 4AL