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Storia di Patrick: nulla potrà togliermi la voglia di sognare!

Mi chiamo Patrick e sono un bimbo siriano di otto anni. Il mio paese si trova in Medio Oriente, a sud della Turchia. Dal Marzo del 2011 in Siria è in corso una guerra civile che ha già provocato oltre 200.000 vittime. Ogni giorno le mie orecchie odono spari, scoppi, tumulti e poi resta distruzione… solo distruzione! Dentro di me un grande dolore, un senso di solitudine e malinconia da quando ho perso i miei genitori. Mi trovo qui seduto a guardare la profondità del mare e sogno di poter vivere in un paese diverso da quello che mi circonda. Vorrei tanto aggrapparmi ad un barcone e fare una lunga traversata in mare alla ricerca di un futuro migliore. So bene a cosa posso andare incontro ma solo la paura di fare la fine dei miei genitori mi spinge ad affrontare comunque questo lungo viaggio. Gli uomini di potere, quelli che si sentono GRANDI UOMINI, pensano che con le guerre si risolvano tanti conflitti ma la guerra non porta né vincitori né vinti. Le bombe prendono di mira città, scuole, ospedali causando stragi di innocenti, distruggono tutto… ma nulla potrà togliermi la voglia di sognare! Sì, sognare un mondo diverso dove studiare, giocare, sorridere e vivere come un bambino. Ed ecco che un giorno arrivò questo momento anche per me, potere fuggire da questo inferno! Un mattino salii su un barcone, lo spazio era pochissimo ma io volevo entrarci! Così cominciammo a navigare, accanto a me c’erano tante persone adulte ma anche tanti bambini. Il viaggio fu molto lungo; eravamo senza cibo e non c’era neppure acqua; le giornate sembravano infinite ed il mare cominciava ad agitarsi. Quando venne la notte, tutto diventò buio intorno a me e mi sentivo bagnare; le onde trasportavano l’acqua dentro il barcone, quanta paura! Sentivo tanto freddo ma non c’era neppure una coperta, udivo grida… qualcuno era caduto in mare ma non si poteva fare nulla, nulla per lui! Si poteva solo sperare di arrivare sani e salvi. Ecco, si fece giorno e si ricominciò a sperare di attraccare; cominciai ad intravedere terra. Che bello pensai, sto per arrivare; quante belle casette, chissà se potrò avere anch’io una casa sicura.
Finalmente scesi dal barcone e cominciai a guardarmi intorno, ero parecchio stanco. C’era tanta gente che dava a tutti aiuti. In lontananza vidi qualcuno che mi sorrideva, mi avvicinai. Era una coppia, quella che oggi è la mia nuova famiglia. Le persone fantastiche che mi hanno permesso di poter diventare quello che sono oggi, uno scrittore.
Racconto inventato dagli alunni del Laboratorio POR “Fammi volare narrando”

Intervista realizzata dagli inviati del giornale d’istituto “Un mondo di amici” agli autori di questa toccante storia
La storia di Patrick è stata inventata da voi, ma il contesto è realistico. Si tratta della Siria, un paese in guerra? Ce ne parlate?

Dal 2011 in Siria c’è una guerra civile, cioè un conflitto interno tra persone appartenenti alla stessa nazione. I siriani infatti si ribellarono al governo assoluto del presidente Bashar al-Assad che con la forza cercò di fare finire ribellione del popolo causando centinaia di morti. Le proteste si diffusero lo stesso e addirittura alcuni soldati siriani scapparono per unirsi alle proteste della popolazione. Questa guerra, che dura da sette anni, ha causato più di 500.000 morti. Migliaia di persone, come Patrick e la sua famiglia, sono state costrette a scappate per sfuggire alla fame e a tutte le atrocità della guerra.

Qual è per voi il messaggio più importante della storia di Patrick?

La guerra porta solo distruzione, rabbia, fame e pericoli gravi per le persone e l’ambiente.

Quali emozioni avete provato nel costruire questa storia inventata, ma simile a storie vere di bambini che scappano da terribili guerre?

Sicuramente molta tristezza, ma anche paura e rabbia. Questa storia ci ha toccato il cuore, per questo abbiamo voluto avesse un lieto fine; abbiamo fatto vincere l’amore alla guerra.

Come vi sareste comportati al posto di Patrick?

Saremmo fuggiti come Patrick, ma con la nostra terra nel cuore, sperando di essere accolti in un altro paese.

Le vostre riflessioni sulla storia di Patrick?

La pace è un diritto fondamentale e non dovrebbe essere negata a nessuno. Noi come esseri umani siamo tenuti a non fare la guerra. La guerra è inutile! Con accordi pacifici si può evitare tanto dolore e sofferenza! La guerra non ha mai vincitori ma solo vinti!

Patrick sogna un mondo diverso. Cosa sognate voi? Voi che avete la fortuna di non vivere in un paese in guerra?

Anche noi vorremmo un mondo di pace! Sogniamo un mondo accogliente, senza razzismo e povertà, un modo pulito da curare non da distruggere.


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