ATTENTI ALLA DISINFORMAZIONE SUL CORONAVIRUS

8 Feb 2020 – Anche questa volta la disinformazione colpisce portando al fraintendimento e ad ingigantire quello che in realtà non è tanto grave come vogliono far passare.
L’estremo allarmismo sulla questione del coronavirus l’ha trasformato in un’epidemia più pericolosa e diffusa del virus stesso.
Molte persone non sanno informarsi correttamente e finisco per credere a quegli articoli-bufala acchiappa news che trovano sui social network o al “sentito dire”.
I sintomi del coronavirus, o con il suo nome ufficiale 2019-nCoV, sono quelli tipici della comune influenza: naso che cola, mal di testa, tosse, gola infiammata, febbre e una sensazione generale di malessere. Il principale bersaglio della disinformazione è come questo virus può essere trasmesso. L’allarmismo passato dai media crea sempre più paura portando, in alcuni casi, al razzismo nei confronti della popolazione cinese, in quanto Wuhan focolaio del contagio. Molti arrivano a schernire gente di origine cinese mossi da paure infondate, anche coloro che sono nati e vissuti in Italia. Sono stati registrati molti casi di aggressioni verbali e psicologiche. Vittime di pregiudizi vengono evitati per strada, ma anche ripresi con i telefonini durante queste aggressioni e i rispettivi video finiscono sui social network dove la violenza continua. Sul sito del Ministero della Salute c’è sia una sezione dedicata ai modi di contagio sia una sezione Q&A che risponde alle tipiche domande della gente. Come riportato sul sito, il virus raramente può essere fatale e il contagio avviene solo tramite contatto diretto con una persona infetta sintomatica o attraverso goccioline di saliva prodotte dalla tosse. I modi per proteggere se stessi dall’infezione sono banalmente piccoli accorgimenti igienici: lavarsi le mani dopo aver tossito e prima di toccare il cibo, non toccare le mucose (occhi, naso) con le mani sporche, e non servono mascherine chirurgiche se non si presume di essere infetti.
Inoltre il virus non si può trasmettere tramite il cibo, come molti credono, quindi chi vuole andare a mangiare sushi o cinese può tranquillamente farlo. Come non è assolutamente contagioso ricevere pacchi dalla Cina. I virus durano poco in quelle superfici perché sono parassiti obbligati e hanno necessariamente bisogno di cellule di altri organismi, infatti senza la cellula ospitante non possono replicarsi.
Nonostante il rischio di contagio elevato, a livello globale, in Europa e in Italia i casi confermati sono molto bassi, 27 nel continente di cui 3 in Italia.
Per evitare allarmismi e per informazioni il Ministero della Salute ha realizzato un sito dedicato alla questione: salute.gov.it/nuovocoronavirus e ha attivato il numero di pubblica utilità 1500, inoltre l’Istituto Spallanzani sul suo sito pubblica ogni giorno un bollettino medico sui casi confermati in Italia.