Caro diario … (della mia quarantena)

Oggi sono tre giorni. Tre giorni di dura quarantena per noi italiani. Mi chiedo come mai sia potuto succedere, ma purtroppo non so rispondere a questa domanda.
Mi manca tutto: uscire, divertirmi con gli amici, stare fuori casa fino a tardi, pensando che niente e nessuno  possa mai ostacolarmi; invece eccomi qui, chiusa in questa prigione da 72 ore.
Ora che ci penso il  vero  motivo di ostacolo  c’è  ed è rappresentato da  noi, cittadini italiani, troppo superficiali  per prendere sul  serio allarme : quando le istituzioni  raccomandavano  di non creare assembramenti , di rispettare  un metro di distanza di sicurezza da ognuno e non salutare con strette di mano e baci, noi non lo ascoltavamo. Quando il governo diceva di non creare paure, di non scappare da un posto all’altro del Paese per evitare molteplici contagi, noi non lo abbiamo ascoltato., anche se davano delle semplici regole da rispettare, noi non ascoltavamo.
Così é stato necessario  prendere provvedimenti drastici e  dichiarare zona rossa in tutta l’Italia.  A pensarci mi  viene da sorridere, perché mi ricorda  la scena di un padre che rimprovera il proprio figlio, dandogli una punizione esemplare, in modo tale che egli non faccia più errori: la figura del ragazzino disobbediente rispecchia il Paese, mentre quella del padre severo e giusto rispecchia il governo e le istituzioni che cercano di riportare tutto alla normalità, anche se fino ad ora non ce l’ha fatta ancora.

Oggi ho visto in un video sui social le immagini di  un anziano che, scendendo per fare la spesa ha pensato bene di riposarsi su una panchina e chiacchierare con un un altro anziano come lui: poco dopo si è fermato  un poliziotto che gli ha intimato di tornare subito a casa, di scendere solo per fare provviste di cibo e  poi rientrare. Si può capire da questo semplice episodio quanto noi italiani non rispettiamo le regole.
Stamattina sono uscita sul balcone di casa mia e mi sono accorta che l’aria aperta mi manca più di ogni altra cosa: mi manca il vento che mi dà una sensazione di sollievo e di libertà, il profumo della primavera alle porte e il sole caldo sulla mia pelle. Mi manca tutto, ma so che se voglio tornare a uscire devo rispettare queste regole. So che ce la faremo solo unendo le forze.
Quindi chiedo anche io collaborazione da parte di tutti, perché credo che a nessuno piaccia restare in una casa senza godere della libertà di fare ciò che si vuole.
Il virus può essere sconfitto, ma solo noi possiamo deciderlo.

 

a cura di Olga Aiello 3N Classico 2.0 liceo G.B. Vico Napoli