La scuola al tempo del Coronavirus

Quello che stiamo vivendo in queste settimane è un momento estremamente difficile, che sta mettendo in ginocchio il nostro Paese. Siamo difronte ad un’emergenza sanitaria che ha causato notevoli problemi sia dal punto di vista economico sia socioculturale.
Una delle istituzioni che ha subito il contraccolpo di questo virus è stata quella scolastica: le scuole di tutta Italia sono state chiuse per evitare che il virus si possa propagare ulteriormente e questo ha causato numerosi disagi.
Per mantenere la continuità didattica e il contatto tra docenti e alunni e per cercare di proseguire i programmi disciplinari, è stato richiesto sia agli uni sia agli altri di adattarsi ad un nuovo metodo di insegnamento: quello delle lezioni a distanza.
Questa nuova metodologia ha recato inizialmente alcuni disagi ad ambo le parti: non tutti i professori avevano una precedente esperienza nell’uso degli strumenti per la didattica virtuale; gli studenti, da parte loro, invece hanno faticato per diversi motivi a stare al passo con tutte le consegne assegnate dai docenti.
Fortunatamente però sembra esserci ora una buona comunicazione tra studenti e professori grazie all’utilizzo della posta elettronica,
del registro virtuale, di applicazioni che permettono lezioni in videoconferenza come Google meet, Skype, etc. e di “vecchi” strumenti come le chat su WhatsApp o i video su Youtube che oggi servono ad uno scopo non solo ricreativo, ma anche didattico.
La scuola e lo studio spesso sono diritti che si danno per scontati, ma adesso che ci sono stati tolti per proteggere noi e gli altri, ne sentiamo la mancanza. Anche da distante la scuola riesce ad insegnarci qualcosa e farci maturare, ci fa capire per esempio quanto sia importante il contatto umano: una delle difficoltà riscontrate dagli studenti e dai professori infatti è proprio quella di fare fatica a comunicare attraverso uno schermo.

Questa quarantena ci sta dando anche la possibilità di poterci dedicare a passioni accantonate: c’è chi passa il tempo leggendo un libro, chi disegna oppure sta in compagnia della propria famiglia, recuperando così un po’ di quel contatto umano che era stato perso; è giusto quindi approfittare di questa situazione per dedicare del tempo, oltre allo studio, a ciò che ci piace fare.

Per poter vivere questa situazione nella maniera più serena possibile, in ambito scolastico e non, è necessaria una forte collaborazione, comunicazione e sforzo; se lo faremo tutti ne sarà sicuramente valsa la pena e usciremo da questo periodo complicato come persone più responsabili e capaci di far fronte alle difficoltà.

Alessandra Mastrantuono