LA PANDEMIA 400 ANNI DOPO

Nella strada chiamata Corsia de’ Servi c’è un forno che dai tempi dell’autore ha ancora lo stesso nome, ovvero il forno delle Grucce. Il popolo in tumulto corre verso questa bottega, dove il garzone è appena tornato privo del suo carico, e ben presto chi è all’interno sente l’urlo orrendo della folla che si avvicina. I proprietari si affrettano a sprangare porte e finestre e qualcuno va a chiedere l’intervento del capitano di giustizia, mentre intanto il popolo urla all’esterno “pane! aprite!”
Poco dopo sopraggiunge con una squadra di alabardieri al comando del capitano di giustizia, che tenta invano di disperdere la folla e di indurre i presenti a tornare a casa: l’ufficiale e i soldati si appostano di fronte all’uscio del forno, ma gli inviti del capitano ad avere giudizio e ad andarsene non valgono a nulla, anche perché la folla si ingrossa ogni momento e preme contro la porta della bottega. Il capitano dà ordine di respingere i rivoltosi senza far male a nessuno e intanto picchia alla porta, gridando che aprano e lo facciano entrare; la porta si apre, così lui e gli alabardieri riescono a entrare nella bottega e il capitano sale al piano di sopra, affacciandosi a una finestra.

Questo primo pezzo che ho descritto, è secondo me la parte dei Promessi Sposi che più rappresenta la situazione in Italia di quest’ultimo periodo. Infatti l’assalto al forno delle Grucce era dovuto a un susseguirsi di tensioni, come ad esempio la peste che si stava diffondendo e i vari rincari del prezzo del pane.

Esattamente come la situazione che ci troviamo ad affrontare in Italia in questo momento, con le persone che si fanno prendere dal panico per via del Covid-19 e si radunano in masse davanti ai supermercati, arrivando spesso a ignorare le indicazioni delle autorità, che nel caso del testo descritto prima viene rappresentata dal capitano di giustizia, che anche in quell’occasione non veniva ascoltato da gran parte della massa, esattamente come avviene adesso.

Vi è un altro testo di Manzoni che secondo me rappresenta discretamente la situazione italiana, ossia la storia della Colonna Infame.

La storia parla di un processo durante la peste del 1630, contro due uomini ritenuti responsabili del contagio pestilenziale a Milano, che secondo alcuni era avvenuto tramite misteriose sostanze. I due ragazzi vennero accusati da Caterina Rosa, una donna del popolo.

Il processo avvenne nel 1630 e portò alla condanna a morte di Guglielmo Piazza e Gian Giacomo Mora, giustiziati tramite il supplizio della ruota, una tortura utilizzata durante quegli anni.

Secondo me questo testo può essere considerato come una rappresentazione di ciò che è avvenuto durante i mesi scorsi in Italia.

Dopo lo scoppio di contagi a Wuhan in Cina, nel nostro Paese si è verificata un’ondata di razzismo nei confronti dei cinesi che spero non si verifichi mai più. Qualsiasi persona, anche se nato in Italia e cittadino italiano da generazioni, che avesse tratti somatici cinesi veniva schivata come se avesse la peste o come se addirittura fosse colpa sua se il corona virus è arrivato in Italia. Molti ragazzi cinesi nel nostro Paese sono stati picchiati a sangue, con l’unica colpa di avere gli occhi diversi dai nostri e sinceramente è una cosa che personalmente trovo inaccettabile.

I due precedenti episodi, tratti dalla storia e dalla letteratura, e le similitudini che purtroppo sono riuscito a trovare mi portano a domandarmi come sia possibile che nonostante noi ci vantiamo di essere delle persone intelligenti e all’avanguardia, abbiamo lo stesso modo di pensare di chi ha vissuto quattrocento anni prima di noi. Com’è possibile che in quattro secoli, per quanto la società sia avanzata, ci siano ancora delle persone che nel 2020 pensano nello stesso modo descritto da Manzoni quando parlava del 1630?

La mia unica speranza ormai è che in questo mondo ci siano più persone in grado di vedere la situazione come me, che invece come quegli “uomini”, se così si possono definire, che hanno picchiato delle persone solamente per la situazione che vi è nel loro Paese d’origine, quando in realtà se il coronavirus è arrivato in Italia è solamente responsabilità degli italiani.

Nicolò Murru 4AL