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La spedizione su Marte della Nasa: tutto quello che c’è da sapere

Già nel 2017 la NASA ha cominciato a pensare alla spedizione sul pianeta rosso. 

Sarà nel 2033 la spedizione su Marte della Nasa. Avrà inizio a 9 anni di distanza dalla spedizione sulla Luna che avverrà nel 2024. La Nasa ha pensato che il modo migliore per raggiungere il pianeta rosso sia quello di passare prima dalla Luna. Il viaggio avrà una durata di, circa, 6 mesi poiché la distanza tra la Terra e il pianeta rosso è di circa 225 milioni di chilometri, mentre la durata complessiva della missione dovrebbe essere di 2 anni. Questo sarà possibile solo quando la Terra e Marte si troveranno sullo stesso lato del sole: un evento che avviene una sola volta ogni 26 mesi.

La difficoltà di questo grande progetto sta nel riuscire a rispettare i tempi prestabiliti perché, per quanto manchino 13 anni alla data prestabilita, non è detto che le tecnologie saranno abbastanza avanzate in quel periodo. Elon Musk (il proprietario della Tesla Motors) dichiara che nel 2024 grazie al suo progetto “Space X” sarà possibile raggiungere Marte grazie alla nave Starship che, secondo quanto ha dichiarato, sarà la navicella più potente mai progettata. Viene abbastanza spontaneo chiedersi come questo possa rendersi possibile in soli 4 anni. Molti sono scettici al riguardo, compresa la NASA che dichiara apertamente come le missioni spaziali così ambiziose potranno essere disponibili solo a partire dal 2030, per via delle limitazioni tecnologiche che ci sono al momento.

Ma perché abbiamo veramente bisogno di arrivare su Marte? Kathy Laurini, senior advisor della Nasa, spiega che, oltre al fatto della possibilità che in determinate condizioni il pianeta possa essere veramente colonizzato per via della presenza di acqua, anche se si presentano altre complicazioni per via dell’atmosfera e degli inverni dove nessun uomo riuscirebbe a sopravvivere, è un concetto di progresso per l’uomo. Come in passato il desiderio di volare dell’uomo è stato realizzato, anche in questo caso, con l’evolversi delle tecnologie, continuare ad esplorare lo spazio, ci aiuta a progredire.

Stefano Micheli, III B SA