Una generazione ai tempi del coronavirus

 Il Covid-19 ha scosso gli animi di ogni cittadino italiano e non. Ora tutti, chiusi in quarantena, hanno esaurito gli hobby a cui dedicarsi.

Il Covid-19 è un virus diffusosi inizialmente in Cina, arrivato  poi in Italia e in ogni stato Europeo dove ha  provocato un grave allarme di emergenza sanitaria fino alla dichiarazione di pandemia da parte dell’OMS: si è giunti perciò  alla chiusura prima di ogni centro educativo, sportivo o a con un fine di svago, poi progressivamente delle scuole e della quasi totalità delle attività lavorative, fatta eccezione per gli alimentari, e i Governi sono stati costretti a proclamare una quarantena forzata per ogni cittadino, con misure sempre più rigide. 

A causa di questo i ragazzi, gli adulti, gli anziani, si trovano chiusi in casa con, purtroppo, attività limitate da poter svolgere, come per esempio la profonda pulizia delle case o il cucinare. 

I ragazzi, non potendo andare a scuola, stanno svolgendo da casa delle video-lezioni durante le quali gli insegnanti forniscono anche un sostegno psicologico,  facendoli sfogare e parlando con loro di quanto sarà diversa la normalità dopo la quarantena rispetto a quella che ora ricordiamo con un sorriso.

“Mi manca il poter uscire”, “Mi manca la scuola”, “Voglio rivedere i miei amici”, sono solo alcune delle frasi che ogni giorno si sentono ripetere  proprio a causa del “traumatico” allontanamento da persone, luoghi e abitudini che prima facevano parte della vita di tutti i giorni. 

Per distrarre la mente da questi pensieri i genitori sono i primi a dover inventare qualche attività da poter fare in casa, per  distogliere l’attenzione dei figli per un po’ dal cellulare, quindi dai social, e dall’iPad: una di queste è il cucinare, oppure riordinare armadi dai quali escono fuori oggetti regalati anni e anni prima o vecchi album fotografici e quaderni delle elementari dei quali non si sa cosa fare o che occupavano solo molto spazio.

Questo periodo sembra essere  finalizzato al benessere generale, ma anche a ritrovare il valore della famiglia che nella società odierna si tende a sottovalutare, a guardarsi negli occhi e parlare per ore e ore sapendo che il tempo non è un problema, a riscoprire quanto possa essere contagiosa una risata suscitata non da un video diventato virale e fine a se stesso ma da una battuta su un ricordo divertente o per qualcosa di buffo appena successo, o ancora è un periodo per riscoprire la lettura di un libro, il disegno, la pittura e tante altre cose che oggi la tecnologia ha fatto spesso passare in secondo piano.

a cura di Benedetta Prisco 3C classico Cambridge 2.0 – liceo G.B. Vico Napoli