Coronavirus. Le cose che ho imparato

Siamo tutti chiusi in casa, siamo soli, siamo in guerra.

È una situazione unica, una quarantena forzata nelle nostre abitazioni, è da ormai un mese circa che le scuole sono state chiuse, è da molto tempo che aspettiamo, da troppo che aspiriamo a varcare quella porta che ci separa dalla “libertà” e ormai tutti bramiamo, anche solo per un istante, quell’aria fresca primaverile che ci pervade i polmoni. 

Abbiamo imparato molte cose, chi più, chi meno; ma la vita è una scoperta e noi tutti continuiamo a imparare.

Ho imparato che la scuola è indispensabile; quante volte è capitato di lamentarsi della scuola: troppi compiti, troppo peso negli zaini, voti troppo bassi, professori troppo severi!

Eppure a qui tempi eravamo tutti tranquilli, eravamo felici, eravamo spensierati… vorrei quasi utilizzare il trapassato remoto, perché sembra sia passata un’infinità di tempo da “allora”. “Allora” potevamo uscire, studiare, ridere e scherzare. “Allora” non avevamo paura di uscire di casa, nessuno voleva scappare; perché spesso si parla di quanto siamo fortunati, ma questo è il momento in cui me ne rendo conto veramente per la prima volta.

Ho scoperto, appunto, quanto sono fortunato a vivere sotto un tetto, ad avere dei professori che continuano ad interessarsi a noi, ad avere dei nonni, in casa, che preparano a me e a mia sorella i nostri piatti preferiti, risollevandoci l’umore. Guarda che fortuna! Non vivo in strada nella sporcizia, ma vivo in una famiglia unita e benestante, con l’igiene e la luce elettrica, con tutte le comodità.

Sono fortunato a non avere mai motivo di annoiarmi.

Ho imparato cose sulla mia famiglia che non sapevo e non avrei mai pensato, ho imparato quanto casa mia possa essere il “paradiso”, quanto l’“inferno”.

Ho imparato che è importante stringersi la mano e tendere la mano (per citare Fazio), ho imparato la potenza di un abbraccio, quanto battere il cinque possa darti forza.

Mi sono reso conto che le vacanze che già abbiamo bastano ed avanzano, anzi, non vedo l’ora che finiscano!

Ho imparato che il virus è un mostro, ho imparato che l’uomo può diventarlo, un mostro… che sia questa l’occasione di redenzione? Chissà se domani l’uomo imparerà a trattare il prossimo come suo pari, animali e vegetali come esseri viventi, la Terra come una casa, come una Madre che ci ha cresciuti, una Madre che ora noi dobbiamo difendere.

Ho imparato che la fine è anche il punto di partenza, che la caduta ci farà presto rialzare, che la solitudine è la svolta, che oggi è il giorno da cui dobbiamo ricominciare.

Chissà cosa penseremo, una volta usciti di nuovo da casa; chissà se in futuro il Covid-19 sarà su un libro di storia o di scienze, al fianco della peste nera e della “spagnola”; chissà se ricorderemo la facciata della nostra scuola; chissà se sapremo la via con la quale ricominciare.

Ho imparato che a certe domande non esiste una risposta, oppure non la conosciamo ancora.

Ho imparato che i confini non esistono e le distanze sono fantasie.

Ho imparato che ho valori e difetti, ho imparato a gustarmi un po’ di riposo, a rileggere i miei libri preferiti con piacere, ho imparato a passare più tempo con la mia famiglia.

Ho imparato che dovremmo tutti essere noi stessi. Ho imparato a gridare al mondo le mie opinioni.

Ho imparato che a volte ci sono degli ostacoli, ma bisogna superarli per andare avanti; siamo un ciclo, tutti arriviamo e un giorno ce ne andremo e, be’, io vorrei godermi più che posso il mio ciclo. 

Quindi combattiamo insieme questo virus.

Certo, è facile per me scrivere, è facile per tutti parlare (e sparlare): non è come impegnarsi veramente in questa lotta. Quindi parliamo e lamentiamoci meno; impegniamoci seriamente, se ci crediamo ora un giorno vinceremo.

Allora facciamolo, ora!

  Jacopo la Cecilia, 3D