La musica contro la noia della quarantena

Come tutti sappiamo, siamo in pandemia a causa del virus SARS-CoV-2, in pieno periodo di quarantena, e la domanda che ci stiamo ponendo tutti è: cosa posso fare per trascorrere queste noiose giornate? Guardare film e serie tv è sicuramente il passatempo più gettonato, c’è poi chi si improvvisa cuoco, chi ne approfitta per pulire i cumuli di polvere sparsi per casa o sistemare finalmente lo sgabuzzino pieno di oggetti inutili. Certo è, che questa quarantena non porterà soltanto aspetti negativi…per ora possiamo sfruttarla per passare più tempo con la nostra famiglia, e perché non accompagnare le nostre giornate con la musica? La musica, questa forma d’arte che ci accompagna sempre, uno svago per divertirsi, un posto sicuro dove potersi rifugiare in ogni momento e un ancora nei giorni vuoti e tristi. Bob Marley diceva: “La musica è la rappresentazione sonora, simultanea, del sentimento del movimento e del movimento del sentimento”. Ci sta dicendo cioè che è la voce dei sentimenti che non è mai una cattiva idea analizzare. Ma ciò che la maggior parte delle persone non sanno è che è scientificamente provato che la musica abbia degli effetti significativi sullo stato d’animo di chi l’ascolta. Provoca, infatti, una serie di stimoli alle diverse aree cerebrali, permettendo il rilascio di dopamina ed endorfina capaci di donare sensazione di piacere e benessere, oltre che influenzare il controllo dello stress e ridurre la sensazione di stanchezza e ansia. I suoni attivano i diversi circuiti cerebrali capaci di creare un dialogo emotivo. Per questo la musica viene utilizzata anche nel campo della sanità soprattutto per migliorare, mantenere o recuperare le funzioni cognitive, emozionali e sociali e per rallentare la progressione di determinate malattie. Si parla di un vero e proprio percorso di cura: la musicoterapia, la quale sembra essere molto utile a pazienti affetti da disturbi motori o demenza, aiutando a recuperare soprattutto le attività linguistiche e motrici. Ogni tipologia di composizione musicale stimola però un determinato emisfero del cervello. Quella allegra o rilassante, ad esempio, attiva il sistema vegetativo che regola la pressione arteriosa, il ritmo cardiaco e la respirazione. Le melodie come quelle dell’orchestra provocano invece l’attivazione involontaria del sistema motorio. Essendo essa dotata di una precisa struttura, organizzata e di solito con un messaggio da comunicare, stimola l’emisfero sinistro che si occupa della logica. Oltre a tutto ciò, aiuta ovviamente la memoria e consente di richiamare esperienze e ricordi. Quanto ci si sente giù di morale quindi conviene attivare le casse, alzare il volume e cominciare a cantare.

Martina Porcelli