Milano non si ferma. Di Giovanni Guidarini 3G
Piazza Duomo. E ora chi darà da mangiare ai piccioni?? Di Alessandro Rogatski 2B
Cielo in una stanza. Di Andrea Costanza 4B
Terra di nessuno. Di Annalisa Lei 1D
“Isolamento – Anche all’aperto manca l’aria”. Misure di un condominio per l’epidemia. A volte la nostra protezione arriva a somigliare ad una gabbia che non risparmia neanche i più piccoli. Di Arianna Lavalle 2E
In queste giornate in piazza tre torri, uno dei cuori pulsanti dell’economia e della movida milanese, tutto sembra morto, fermo, chiuso, solo qualche impavido corridore o, come li chiamano qui, runner osa attraversare la piazza e uscire allo scoperto. Di Carlo Chiarentin 2C
Boccata d’aria. Di Chiara Toscani 4F
Giretto in biga in una Milano deserta. Di Colette Degennaro 4C
Ognuno. Per. Sé. Di Edoardo Scianca 5F
Evasione nel nulla. Di Federico Riva 4I
#iorestoacasae tu? Risuona nelle strade deserte l’Inno d’Italia quando un senzatetto mi sorride timidamente. La mascherina che indossa non è più che un velo di carta, puramente simbolica: anche lui è in gara per la sopravvivenza, proprio come noi. O forse non proprio. Perché c’é una differenza tra vivere e sopravvivere e noi in questi giorni abbiamo abusato del secondo concetto. C’è chi ha come casa la strada e non sta ricevendo soccorso. Ci siamo dimenticati di loro, di una parte di noi. Abbiamo scambiato poche parole e poi mi ha chiesto dei soldi in modo molto diretto, cosa che i senzatetto solitamente non fanno. Gli ho dato le monete che avevo. In cambio gli ho chiesto una foto. (Scusate se mi sono dilungata ma mi sembrava doveroso)
Di Flavia Savioli 4A
Milano riflette. Di Lorenzo Vannini 3G
Spiriti all’aperto. Il covid-19 ha lasciato le panchine dei nostri parchi vuote e ad oggi non possiamo sapere quando si riempiranno nuovamente. Il mio pensiero va a tutte le persone contagiate, ma soprattutto ai soggetti più indifesi, cioè i nonni, che fino a prima del contagio si prendevano cura ogni giorno dei più piccoli con tanto amore. Di Ludovica Zola 3D
Tramonto in solitudine. Di Riccardo Maleci 1I
IL FILO CHE CI UNISCE
Cosa mi manca di più in tutto questo? Cosa mi manca della mia vita che è stata stravolta da questa malattia? Mi mancano i miei amici, mi mancano le persone che grazie alla scuola vedevo ogni giorno, con cui potevo ridere e preoccuparmi.
In questi giorni mi sono resa conto di quanto siano importanti i legami tra di noi, e di quanto siano importanti i rapporti che dovrebbero superare anche queste difficoltà. “Il filo che ci unisce” rappresenta ogni nostro legame che dovrebbe rimanere solido e farci superare anche questo momento che ci ha stravolto la vita. Di Sofia Fiore 2G