Il virus e la quarantena

INTRODUZIONE

È difficile dover rinunciare alla propria quotidianità, essere costretti a restare chiusi in casa, non poter più uscire con i propri amici, dover rinunciare alle proprie passioni. Sembra di essere in prigione. Eppure non ci è concessa nemmeno un’ora d’aria. Tutto questo per ridurre un contagio che si diffonde a macchia d’olio. Dalla Cina all’Italia e poi in tutta Europa e anche oltre oceano fino ad arrivare all’America. Siamo tutti nella stessa barca. Non siamo al sicuro da nessuna parte. È come una persecuzione, ma non contro una “razza”, come è accaduto più volte nella storia, ma contro tutta l’umanità. Nessuno sa quando tutto questo finirà. Non sarà di certo cosa breve, ma ci dobbiamo fare forza e sopravvivere. È opprimente la sensazione di non poter uscire dalle quattro mura di casa propria, ma soprattutto noi ragazzi dobbiamo essere in grado di lasciarci trasportare dalla nostra mente e dalla nostra immaginazione in un altro mondo. Un mondo senza problemi, senza preoccupazioni, un nostro piccolo angolo di felicità dove poter trascorrere queste giornate in serenità, magari dedicandoci a ciò che ci piace davvero fare e che magari a volte trascuriamo per mancanza di tempo. Quindi ora apri un libro, mettiti addosso un paio di cuffie, cucina il tuo piatto preferito e goditi questi momenti di spensieratezza! Non stare tutto il tempo sdraiato sul letto come un morto! So che hai nostalgia della semplice quotidianità. Se c’è qualcosa che ti manca davvero tanto trova il modo di sentirla più vicina. Pensate che io, prima che scoppiasse questa pandemia, ero alle prese con la scrittura del copione del nuovo spettacolo teatrale che io e il mio gruppo dobbiamo mettere in scena tra solo un paio di mesi. Le date sono già fissate e noi ora ci troviamo in alto mare perché non abbiamo più la possibilità di riunirci per fare le prove. Non so come faremo, ma mi manca quella realtà di attesa, sospensione e confronto che caratterizza il periodo precedente alla messa in scena di uno spettacolo. Per questo motivo mi sento ora in dovere di fare qualcosa per poter continuare a praticare questa attività anche da sola e chiusa in una casa. Quindi mi sto cimentando nello scrivere in autonomia dei brevi saggi teatrali. Questo tratta proprio della dura realtà che siamo costretti a vivere in questo periodo.

PERSONAGGI

Coronavirus (personificazione del virus)

Ragazzi adolescenti (lo sportivo, il secchione, il bullo, il pigro, l’ubriacone)

Folla ignorante

Mamma del Bullo

Ricercatore 1

Ricercatore 2

Ricercatore 3

SCENA 1

Voce fuori campo che annuncia la chiusura delle scuole. I ragazzi festeggiano.

Voce fuori campo: Attenzione, attenzione! Il Presidente della Regione ha appena firmato un nuovo decreto.

Coro di ragazzi: Ohhh. Chissà di cosa si tratta. Tanto come al solito a noi non cambierà proprio nulla.

Voce fuori campo: Allora! Silenzio, per favore! Vista la situazione di emergenza data dall’arrivo anche in Italia di questo virus misterioso, la regione Lombardia ha deciso di prendere alcuni provvedimenti per prevenire la diffusione e l’aumento dei contagi.  Tra i provvedimenti previsti sono contemplati: la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e rel…

Ragazzo sportivo:  No, no, no! Ma cosa stai dicendo! Non è possibile che siano state sospese le gare sportive. Questo weekend dovevo giocare la partita di campionato più importante di tutte, quella decisiva! Ma poi cosa faccio tutto il giorno se non posso più andare ad allenarmi?

Ragazzo pigro: Semplice. Puoi dormire tutto il pomeriggio proprio come faccio io ahahah (risata seguita da uno sbadiglio).

Voce fuori campo: Riprendiamo da dove eravamo rimasti… e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico; sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per gli anziani ad esclusione degli specializzandi e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo le attività formative svolte a distanza;

Il secchione: Spero proprio che il Presidente della Regione stia scherzando! Ci sta privando del diritto allo studio!

Il bullo: Ahahah, ma che diritto allo studio e diritto allo studio! Ora avrai il diritto a dormire fino alle tre di pomeriggio! (risata di tutti)

Il pigro: Finalmente qualcuno che mi capisce…

L’ubriacone: Quindi per festeggiare ci andiamo a fare tutti una bella birretta! Dai venite offro io.

Il bullo: Finché non devo pagare io mi va bene tutto.

Il secchione: Sei sempre il solito!

Il bullo: Almeno non sono noioso come te!

Il secchione: E io non sono stupido come te!

Il bullo: Prova a ripetere quello che hai detto se hai il coraggio…

L’ubriacone: Ragazzi, ragazzi! Basta litigare! Dai tutti in birreria che oggi dopo questa bella notizia c’è solo da festeggiare!

Il bullo e il secchione: Va bene dai, questa volta hai ragione tu. Andiamo.

SCENA 2

Inizia a calare la paura che rapidamente si trasforma in panico (climax: preoccupazione, paura, panico totale).

Il bullo:  Ciao mamma, esco con i miei amici. Torno per cena.

Mamma: No, aspetta! Dove vai? È meglio se stai a casa.

Il bullo: Ma cosa dici! Ora che hanno chiuso le scuole non devo nemmeno più studiare. (A bassa voce) come se prima lo facessi.

Mamma: Proprio perché hanno chiuso le scuole ho il presentimento che sia una cosa grave.

Il bullo: Ma dai, stai tranquilla, cosa vuoi che sia un po’ di febbre. L’ho già avuta almeno una decina di volte nella mia vita e non sono mai morto.

Mamma: Non dire così, non capisci che non è una semplice febbre! Non si sa ancora di che virus si tratti e da dove venga. Non c’è una cura certa. Ho paura per te! Non uscire stai in casa, ti prego. (si accovaccia a terra e inizia a piangere)

Il bullo: Va beh dai, ci vediamo dopo.

Esce di casa chiudendosi la porta alle spalle e raggiunge gli amici al bar.

L’ubriacone: Allora bulletto, come mai sei arrivato così in ritardo?

Il bullo: Mia madre è così paranoica che non mi voleva far uscire, ma figuriamoci se l’ho ascoltata. Ha paura che mi prenda il virus…

Il secchione: E ha ragione! Non dovremmo stare qui!

L’ubriacone: Ma non rovinare sempre la festa!

Il bullo: Si infatti. E poi se arriva il Coronavirus con questi muscoli qua lo stendo al tappeto ahahah.

Il secchione: Io non ci riderei più di tanto.

L’ubriacone: Ma vattene che non ti sopporta più nessuno!

Il secchione: Si, preferisco andarmene che stare qua con voi e rischiare pure di prendermi il virus! (esce di scena un po’ arrabbiato)

Il bullo: I migliori sono sempre quelli che restano.

L’ubriacone: Hai ragione.

Più tardi a casa del bullo.

Mamma: Finalmente sei tornato! Veloce, dobbiamo andare subito al supermercato perché al telegiornale hanno detto che tutti i cittadini hanno paura di rimanere senza cibo e stanno facendo a gara per portarsi a casa più scorte alimentari possibili. Andiamo!

Il bullo: Scusa ma non eri tu quella che fino a due ore fa non voleva che uscissi per nessuna ragione?

Mamma: Si, ma questa è una questione di vitale importanza. Immaginati dover restare senza cibo per chissà quanto tempo. Dai veloce, dobbiamo andare!

Mamma e figlio si dirigono di corsa al supermercato più vicino, dove trovano una folla quasi inferocita e gli scaffali già mezzi vuoti. (Coronavirus intanto rincorre le persone diffondendo sempre di più il contagio).

Il bullo: Oh mio Dio! Ma non c’è più nulla in questo posto!

Mamma: E’ per questo che ti ho detto di muoverci. Dai forza, non perdiamo tempo ora. Prendi un carrello e riempilo con più cose che puoi.

Il bullo: Ma qui non ci si può nemmeno muovere tanta gente che c’è!

Mamma: Non importa! Se è necessario ad aggiudicarti l’ultimo pacco di pasta, ti concedo il permesso di prendere a spallate pure i vecchietti!

Il bullo: Ricevuto ma’.

Scena paradossale in cui la folla si picchia e ruba i prodotti dai carrelli altrui pur di tornare a casa con più cose possibili. Intanto il virus si diffonde.

SCENA 3

Qualche giorno dopo iniziano le misure restrittive. Tutti sono costretti a stare in casa. Riscoperta del piacere di stare in famiglia.

Il bullo: Mamma vedi che avevo ragione io a voler uscire qualche giorno fa. Guarda ora, siamo costretti a stare chiusi qua in casa. È una tortura!

Mamma: Lo so. Hai ragione. È stancante dover stare qua in casa, ma alzati almeno un po’ da quel letto! Aiutami a preparare da mangiare che voglio cucinare la tua torta preferita.

Il bullo: Se intendi quella al cioccolato, scordatelo! È piena di calorie e ora che hanno chiuso anche la palestra non posso ingrassare.

Mamma: Dai, vieni qui che in qualche modo dobbiamo farcela passare questa quarantena.

Il bullo: Ok. Ammetto che mi hai convinto. Per questa volta ti aiuterò.

Madre e figlio preparano insieme la torta. Un’oretta dopo…

Il bullo: Mamma mia che fatica però. In più devo ammettere che mi mancano parecchio i miei amici, anche quello sfigato del secchione! Chissà quanto andrà avanti questa situazione.

Mamma: Anch’io spero che finisca al più presto, ma per ora i contagi continuano ad aumentare. Speriamo che i ricercatori si diano da fare per trovare al più presto una cura efficace.

SCENA 4

Nei laboratori di ricerca, dove si indaga sul Coronavirus.

Ricercatore 1: Allora a che punto siete della ricerca? Trovato qualcosa di nuovo?

Ricercatore 2: Nulla di certo per ora. Io e la mia squadra stiamo lavorando per trovare un vaccino, ma come sapete servono dai 12 ai 18 mesi per essere certi che sia efficace.

Ricercatore 3: Noi siamo riusciti a isolare un ceppo del virus e ora vogliamo provare a fare diverse colture da trattare con diversi tipi di antibiotici per vedere qual è il più adatto.

Ricercatore 1: Bravi ragazzi, continuate così! State facendo un ottimo lavoro. Peccato che il virus si diffonda così velocemente. Il nostro compito è di proteggere la popolazione attraverso la ricerca scientifica. So che siete parecchio stanchi. Per noi questi giorni sono molto intensi e pieni di lavoro, ma in questo momento la vita delle persone è nelle nostre mani! Dobbiamo riuscire a trovare al più presto una cura e poi dopo averla trovata proveremo anche a capire da dove proviene questo virus misterioso e perché si è diffuso proprio in questo momento.

SCENA 5

La risposta del colpevole. Il Coronavirus si piomba nei laboratori per contagiare anche i ricercatori, che però lo riescono a bloccare e come un prigioniero confessa.

La porta del laboratorio si spalanca.

Coronavirus: Ormai nemmeno voi avete scampo al mio contagio! (risata malefica)

Ricercatore 1: Veloci passatemi il vaccino sperimentale e gli antibiotici più efficaci che avete trovato! Muovetevi o moriamo tutti qua dentro!

Ricercatore 1 si avvicina per iniettare il vaccino al virus, ma viene colpito. Intanto Ricercatore 2 e Ricercatore 3 rigorosamente con guanti e mascherina lo afferrano e, poiché Coronavirus è stato indebolito dal vaccino, riescono a portarlo in una camera di sicurezza, dove è costretto a confessare.

Coronavirus: Ormai mi avete preso e vi spiegherò tutto. Non sono stato creato in laboratorio, ma mia madre è la natura ed è lei che mi ha creato. Sì, proprio così, avete capito bene. E sapete perchè? Perchè voi uomini siete degli egoisti e non vi state minimamente accorgendo che, con i vostri mezzi di trasporto, con le vostre fabbriche e con le vostre montagne di rifiuti, state inquinando il mondo distruggendolo! Ricordatevi che voi senza la natura non potete sopravvivere. Chi vi fornisce l’ossigeno se non gli alberi che state abbattendo? E gli unici che si sono accorti di questo danno che state facendo sono i ragazzi che voi adulti però non ascoltate! Da loro esattamente un anno fa, il 15 marzo 2019, è partito il primo sciopero mondiale per il clima. È per questo motivo che i ragazzi sono più resistenti al mio attacco. Perché sono gli unici che hanno a cuore il problema dell’emergenza climatica. Io sono un’autodifesa della natura, che sta morendo solo per colpa vostra. Sapete in questo periodo di quanto sono diminuite le emissioni di CO2 nell’aria? E quanto inizino ad essere più limpidi i corsi d’acqua? Di molto! Negli ultimi anni l’aria non era mai stata così pulita e le acque così azzurre. Serviva un virus per farvelo capire? Lo spero! Ora io vi propongo di fare un patto: voi mi lasciate chiuso qua dentro dove non posso più infettare nessuno, ma manterrete il segreto su tutto ciò che vi ho confessato. Non dovete rivelare a nessuno della mia sconfitta così, in questo periodo che vi servirà per guarire la popolazione e ritornare alla normalità, le persone, chiuse nelle loro case, avranno ancora un po’ di tempo per riflettere su tutto ciò che stanno credendo di perdere: la semplicità e la bellezza della vita quotidiana, la consapevolezza dell’importanza dei rapporti sociali, ma soprattutto la libertà. Quando tutto questo finirà avranno più a cuore l’importanza di tutte queste cose che sono abituate a dar per scontato. Avete visto che il vaccino che avete testato su di me funziona perché siete riusciti a indebolirmi parecchio, quindi potete usarlo tranquillamente sulla popolazione e tra un mesetto vedrete che tutto sarà tornato alla normalità. Sappiate però che se dopo questa pandemia continuerete a distruggere la natura come avete fatto fino ad adesso, lei si ribellerà ancora.

Dopo un ultimo respiro Coronavirus morì ucciso dal vaccino.

Classe 3B