Madre Natura

15 marzo 2020

Cari Umani,

Questa è la prima lettera che vi scrivo, perché la situazione non è mai stata tragica come ora.

Innanzitutto voglio raccontarvi un po’ di me stessa. Mi chiamo Madre Natura, e mi definirei come una fanciulla fertile, che genera continuamente, fiori, alberi, boschi, foreste, deserti, monti, laghi, fiumi, e tutto ciò che è in mio potere. Sono l’origine, la sorgente, di tutto ciò che possiede un’anima ma anche di tutto ciò che impassibile si trasforma, pur senza vita.

Infatti, oltre ad essere la causa della nascita, sono anche la sorgente della trasformazione, del mutamento, dell’evolversi continuo di questo pianeta che voi chiamate Terra.

Tuttavia, allo stesso modo, sono anche la fonte della distruzione, e della morte. Con uno schiocco di dita – per usare un’espressione che voi umani usate spesso – posso trasformare una rigogliosa foresta in un’arida steppa, e un potente oceano in un secco deserto. Non mi costa molto, ma so che a voi turberebbe perché vi trovereste in un luogo in cui non sapete gestirvi, in cui non riuscite a trovare ciò che vi serve per sopravvivere.

Io, invece, nella morte trovo una certa calma e tranquillità. La distruzione mi cosparge di serenità e il silenzio mi entusiasma e mi mostra tutto con molta più chiarezza e limpidezza. Infatti, come dopo il buio c’è la luce, dopo la notte c’è il giorno, così dopo la distruzione e la morte c’è la rinascita, la resurrezione e la vita. Durante il grande incendio, il fuoco si dirama, abbatte uno ad uno tutti gli alberi così velocemente che questi non fanno neanche in tempo a emettere un ultimo grido di aiuto, di dolore, e sempre più affamato e bisognoso di soddisfazione e appagamento divora tutto ciò che incontra. Mentre osservo tutto ciò, non posso che sentirmi onnipotente e invincibile. Tuttavia, solo all’alba, quando scruto il desertico paesaggio che si estende di fronte ai miei occhi, riesco veramente a godere della mia magnificenza e del mio potere, e mi rendo conto di essere in grado di generare tutto quello che voglio, delle bellezze mai viste, e mi compiaccio di ciò.

Nonostante questo, cari umani, voi mi mettete a dura prova. Non sembrate accettarmi, o godermi allo stesso modo in cui io godo me stessa.

Per molto tempo, ho cercato di compiacervi e esaudire i vostri incessanti desideri. Avevo una certa, come dire, stima per la vostra particolare specie, “gli animali dotati di ragione”, e continuavo ad accontentarvi, per curiosità e rispetto.

Devo ammettere che ho sempre avuto un po’ di paura di voi. Quando vi ho generato, mi accorsi subito di aver dato vita ad una specie pericolosa, che senza giusti accorgimenti, sarebbe cresciuta a diventare anche più potente della madre stessa. Quindi pensai, sbagliandomi, che avrei potuto tenervi a bada solo concedendovi continuamente ciò di cui avevate bisogno.

Vi riempio i mari di pesci colorati, di coralli preziosi, ma voi riuscite a vederli solo come un guadagno, un modo per nutrirvi o arricchirvi e allora inizio a piangere e vi porto la pioggia, perdo le forze ed ecco che allora le foglie cadono perché non ho energie per attaccarle agli alberi, il mio cuore si gela per il dispiacere di voi umani che, ingrati, vi togliete tutta questa meraviglia.

Nonostante i vostri continui errori, ho continuato ad appagarvi ma ormai sono arrivata al limite. Voi esaurite le mie risorse così velocemente che non ho neanche il tempo per rigenerarle. Mi sento come se stessi sempre a rincorrervi, e utilizzo la maggior parte delle mie energie per voi. Vi presto così tanta attenzione, che non mi rimane più tempo da dedicare a tutti gli altri, a tutte le foreste che senza cuore abbattete, a tutte le margherite che strappate dal prato ormai non tanto fiorito, a tutti gli animali che impassibili divorate, a tutte le case che rubate pensando siano dei gioielli – sì, mi riferisco alle conchiglie –, a tutta l’acqua che sottraete ai miei fiumi, laghi, mari, oceani. Posso dilungarmi molto su questo argomento, parlando ad esempio per ore sulla questione della spazzatura, ma penso, o almeno spero, che voi siate abbastanza coscienti da sapere tutto ciò.

Tuttavia, siete così egoisti, presuntuosi e arroganti da dimenticarvi una cosa terribilmente importante.

Io sono quella che vi ha generato, io sono quella senza la quale non potreste vivere, io sono quella che nonostante i vostri danni, vi perdona e vi aiuta con il calore di una madre, e allo stesso modo io sono quella che può uccidervi tutti. Esatto, con quello stesso schiocco di dita, posso porre fine alla vostra esistenza.

Ho iniziato a darvi dei segnali. Gli incendi in Australia dell’inizio dell’anno, vi hanno tormentato solo inizialmente, ma più per mettere una storia su Instagram, non perché vi interessasse veramente. “Stanno morendo migliaia di animali”, avrete pensato, però dimenticandovi della parte più importante, “ma li avremmo uccisi noi lo stesso”. Ma i miei avvisi non sono stati ascoltati.

Un paio di settimane fa, a causa del caldo estremo, l’isola Eagle, in Antartide, ha perso un quinto della propria massa di ghiaccio in soli dieci giorni e, per la prima volta nella storia, l’Antartide ha registrato una temperatura superiore ai 20 gradi centigradi.

Avete ucciso due giraffe bianche, l’unica femmina e sua figlia di una particolare e affascinante specie rara, le uniche due al mondo insieme a una terza, maschio, ancora in vita. Al di là di questo, la popolazione delle giraffe si è ridotta del 40 per cento negli ultimi 30 anni per bracconaggio e molte specie si trovano in questa situazione.

Dovete imparare ad apprezzare la natura che vi circonda, ma prima di tutto dovete rispettarla. Avete davanti i paesaggi più affascinanti, i profumi più buoni, gli animali più interessanti, e tuttavia, da quanto tempo non alzate gli occhi, respirate l’aria del cielo e guardate le stelle? Siate sinceri. Siete convinti di vivere la vita, in realtà ignorate e lasciate passare le cose più belle. Forse non le vedete perché sono piccole. Siete sempre alla ricerca del grande, perdendovi il semplice.

Ed eccoci ad oggi. Vi piace il corona-virus? Ho finalmente deciso di vendicarmi, di farvi annusare un pizzico della mia potenza, di infiltrare nei vostri polmoni un mostriciattolo talmente piccolo da sottostimarlo, e non ne comprendete la potenza. Tuttavia, il fatto più preoccupante è che vi fidate troppo della vostra celebre ragione, e pensate unicamente ad essa. Non avete neanche avuto la decenza di chiudervi in casa le prime due settimane della pestilenza. Vi siete affidati ai vostri giudizi personali, atteggiandovi da egoisti, e ignorando il senso civico. Beh adesso i numeri ci mostrano i risultati di questa splendida scelta.

Giudicatemi pure come un mostro malefico che vi vuole distruggere tutti. Ma sapete meglio di me, che quando ci si trova prossimi alla morte, si diventa aggressivi e si cerca la vita più che mai.

La fanciulla fertile si può trasformare in un mostro orrendo, quando si tratta della propria sopravvivenza.

Madre Natura

Classe 3B